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Ambasciatore italiano a Pechino: "Con Xi nuova era"

18 ottobre 2017 | 15.08
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Ettore Sequi (Foto dal profilo twitter dell'ambasciatore italiano a Pechino)
Ettore Sequi (Foto dal profilo twitter dell'ambasciatore italiano a Pechino)

Il discorso di Xi Jinping in apertura del 19mo Congresso del Partito comunista apre "la nuova era, tra il sogno di rinascita nazionale e l'obiettivo del primato globale" della Cina nel mondo. L'ambasciatore italiano a Pechino, Ettore Sequi, commenta con l'Adnkronos l'avvio dei lavori del 'conclave', sui cui "oggettivamente ci sono grandi aspettative, perché la Cina si trova in una fase in cui è sempre più profilata nello scenario internazionale", mentre, internamente, si prepara a due grandi anniversari: nel 2021 cade il centenario della nascita del Pcc e nel 2049 quello della Repubblica popolare. Mentre nel 2020 si celebreranno i 50 anni delle relazioni diplomatiche tra Italia e Cina, tra cui "la nuova era è già iniziata, i nostri rapporti vivono il momento più felice" degli ultimi decenni.

"Questo Congresso - dice l'ambasciatore - rappresenta l'agenda per il futuro del Paese, enuncia una visione profonda, sempre più articolata di quello che sarà la Cina nei prossimi anni, con l'attenzione a tematiche che vanno oltre lo sviluppo, come l'ambiente, la globalizzazione che potremmo definire 2.0 e la sua presenza sulla scena internazionale". E se è grande l'attenzione anche al di fuori della Cina è anche perché "molte delle decisioni che saranno prese indicheranno le linee di sviluppo della politica cinese che avranno un'influenza di carattere globale".

Continuità e centralità del partito sono alcune delle parole chiave di questo 'conclave', spiega Sequi: "Xi sarà riconfermato alla leadership del partito e dello Stato, mentre è stato riaffermato il ruolo del Pcc come motore della crescita in previsione dei due centenari". Entro il 2021 "si dovrà arrivare all'obiettivo di una società moderatamente prospera, con il raddoppio del reddito procapite e nazionale registrato nel 2010", mentre entro il 2049 Pechino dovrà fare le riforme finanziarie, economiche e politiche necessarie "per completare il sogno di rinascita nazionale a cui dovrà accompagnarsi l'obiettivo del primato globale che, combinati insieme, daranno avvio alla nuova era".

Dal discorso di Xi, che "non ha tradito le attese", è emerso anche un altro concetto chiave, quello del "contributo della Cina alla governance globale, che significa aumento della sua proiezione internazionale, con una maggiore attenzione agli interessi globali, rappresentando questa sia un'opportunità sia una responsabilità", osserva l'ambasciatore. Infine, 'la vita migliore per tutti', che dovrà sostanziarsi in una maggiore attenzione da parte del governo e del partito a temi come la lotta all'inquinamento, la sicurezza alimentare, l'accesso ai servizi sanitari, per accrescere gli standard di vita della popolazione, il cui reddito procapite è al 78mo posto nel mondo, a fronte di una Cina che è la seconda economia mondiale, e la prosecuzione della lotta alla corruzione.

A proposito della proiezione internazionale della Cina, l'ambasciatore parla della crisi nordcoreana e del rapporto con gli Stati Uniti di Donald Trump, del quale, secondo alcuni osservatori, Xi starebbe prendendo il posto come leader più potente del mondo. "Non è il caso di fare hit parade o graduatorie - sostiene Sequi, ricordando che tra un paio di settimane il presidente americano sarà a Pechino - Nel tipo di rapporto che ha con i cinesi Washington dovrebbe cercare di uscire da una logica puramente conflittuale e sostenere una logica cooperativa".

"Il concetto più in voga oggi tra i cinesi è quello di win win: la percezione che si ha da qui è che tra Pechino e Washington ci siano molti più interessi condivisi e convergenze che potenziali contrapposizioni. La stabilità mondiale e regionale, la sicurezza sono interessi che condividono entrambi, come dimostra l'attuazione efficace da parte di Pechino delle sanzioni Onu contro la Corea del Nord - dice l'ambasciatore - E poi c'è un aspetto che non si può dimenticare quando si parla dei rapporti tra Usa e Cina: circa la metà delle riserve di Pechino sono in titoli di Stato americani".

Infine, Sequi parla dei rapporti tra Italia e Cina, che vivono "il loro momento più felice", come dimostrano i dati sulle esportazioni, che hanno fatto registrare nei primi mesi del 2017 un balzo del 27%, cifra che sale al 32% per quanto riguarda le esportazioni di vino. "Tra di noi la nuova era è già iniziata", conclude il diplomatico, citando infine il coinvolgimento italiano nella Nuova via della Seta, attraverso i porti del nord Adriatico e del nord Tirreno, progetto infrastrutturale dalle ambizioni enormi che Xi considera una priorità del suo mandato. Ed alla quale l'Italia affianca la Via della seta della conoscenza, dell'innovazione e della cultura, come sottolineato nel corso delle visite dei mesi scorsi del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.

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