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'Orsetti gommosi prodotti da schiavi', la denuncia in un doc

26 ottobre 2017 | 17.23
LETTURA: 3 minuti

(fermo immagine YouTube)
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Orsetti gommosi nell'occhio del ciclone in Germania. La conosciutissima caramella sarebbe infatti il risultato di prodotti che vengono lavorati in condizioni di semi-schiavitù e con atti di crudeltà nei confronti di animali. E' l'accusa mossa nei confronti dell'azienda tedesca di dolciumi Haribo da un documentario mandato in onda dalla WDR (Westdeutscher Rundfunk Köln), emittente radiotelevisiva pubblica del Land della Renania Settentrionale-Vestfalia e affiliata ad ARD (principale gruppo radiotelevisivo pubblico del Paese).

Secondo quanto denunciato nel doc di 44 minuti 'The Haribo Check', riporta il sito 'NYDailyNews.com', alcuni fornitori della compagnia tratterebbero in modo inumano lavoratori e animali. Sotto accusa è la produzione del materiale di rivestimento della caramella, la cera di Carnauba, che si ricava dalle foglie di una palma del Brasile per rendere le caramelle più lucide, e la gelatina ricavata dalla pelle dei maiali.

LE PIANTAGIONI - La compagnia ha immediatamente attivato le verifiche e pubblicato una nota sul proprio sito, sottolineando che non è chiaro se le piantagioni indicate nel documentario siano quelle in cui operano i loro fornitori, "in quanto WDR non elenca le fonti esatte nel reportage" ma "abbiamo chiesto informazioni" e "siamo già in contatto intenso con i nostri fornitori per scoprire come siano le condizioni di lavoro".

"Se scopriremo che sono come denunciato nel reportage, agiremo di conseguenza" precisa la compagnia di dolciumi, che fa sapere come gli standard sociali ed etici "sono non negoziabili. Questo è ed è sempre stato il nostro atteggiamento".

"APPROFONDIREMO" - Poi aggiungono: "Utilizzeremo il reportage della WDR come un'opportunità per approfondire le discussioni con i nostri fornitori. E faremo questo indipendentemente dal fatto se le immagini mostrate siano o meno correlate a noi".

ATTENZIONE: LE IMMAGINI POSSONO URTARE LA SENSIBILITA' DEL LETTORE

Sul tema, lo scorso 26 giugno, la società ha pubblicato anche una nota in cui ribadisce di essere "assolutamente impegnata a impedire qualsiasi forma di schiavitù" ( LEGGI ).

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