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Ue-Africa, task force per salvare migranti

29 novembre 2017 | 22.07
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(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

Il presidente francese Emmanuel Macron ha anticipato che nell'incontro ad Abidjan fra il premier libico Fayez Serraj e i leader della regione ed europei si parlerà di "azioni militari di polizia" collettive contro i trafficanti di essere umani attraverso la Libia.

"Dobbiamo ovviamente adottare delle azioni e non solo fare dichiarazioni di condanna", ha affermato Macron parlando a France 24 e Radio France International, precisando che "è necessario portare a termine una azione di polizia rafforzata per smantellare queste reti".

Macron ha sottolineato che tale azione deve essere adottata "in un quarto Unione africana-Unione europea". E' da oggi in corso ad Abidjan il vertice Ua-Ue.

GENTILONI, CROLLO ARRIVI RISULTATO STRAORDINARIO - Sull'emergenza migranti "l'Italia ha fatto con orgoglio e a testa alta la sua parte e si augura che altri Paesi africani ed europei diano il loro contributo". E' quanto ha detto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, dopo il vertice Ue-Africa di Abidjan. Il premier ha sottolineato che non possono essere solo Italia, Germania e Commissione a farsi carico in maggior misura del problema. "La strada -ha affermato- è tracciata, bisogna rimboccarsi le maniche e mettere mano al portafoglio". Nella lotta ai trafficanti di esseri umani va salutato, aggiunge, con "soddisfazione" il "risultato straordinario nella riduzione dei flussi" dei migranti, che tra il 2016 e il 2017 "sono passati da 102.786 a 33.288", ossia "un crollo impressionante nel numero di nuovi arrivi". "Italia e Francia possono assolutamente collaborare" rispetto alla tutela dei diritti umani dei migranti che si trovano in Libia, ha aggiunto il premier Gentiloni, e "l'importante è che avvenga sul terreno, facendo quello che si deve fare. Questo è l'invito che noi abbiamo sempre rivolto ai nostri amici europei. Non possiamo fare da soli. Anche se stiamo facendo da soli". "L'obiettivo è che nel momento in cui riprendi almeno in parte il controllo del territorio e della linea costiera libica, nel momento in cui le istituzioni libiche riprendono almeno in parte questo controllo, contemporaneamente devi lavorare di più e meglio sulla politica dei rimpatri. Parliamo di questo non di deportazioni, parliamo di incoraggiare con gli accordi con i governi, come fatto con la Tunisia".

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