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Olimpiadi, chi sono le stelle di Kim

02 gennaio 2018 | 12.55
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(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

Si chiamano Ryom Tae Ok e Kim Ju Sik. 25 anni lui, 18 lei. Professione: pattinatori artistici. Sono loro gli unici atleti nordcoreani ad essersi qualificati per i Giochi invernali in Corea del Sud, e che presto potrebbero diventare le stelle di Kim Jong-un, il ramoscello d'ulivo con il quale il Maresciallo potrebbe avviare una tregua con Seul. Nel suo discorso di Capodanno, il dittatore nordcoreano si è detto disponibile a inviare una delegazione alle Olimpiadi invernali mentre Seoul si è offerta di tenere dei colloqui con la Corea del Nord il 9 gennaio prossimo.

E chissà se nella delegazione spunteranno anche i nomi di Ryom e Kim. Il 30 ottobre scorso il Comitato olimpico nordcoreano avrebbe dovuto confermare la loro partecipazione ai Giochi. Ma così non è stato. E ora per la coppia l'unica speranza di volare in Corea del Sud è un invito da parte del Comitato Olimpico Internazionale.

Da mesi gli occhi della comunità internazionale sono puntati su questi due ragazzi d'oro. Atleti straordinari, che tra una gara e l'altra hanno inanellato una carrellata di successi (tra cui una medaglia di bronzo nel 2017 agli Asian Winter Games) riuscendo a strappare un posto in prima fila per i Giochi di Pyeongchang. Ryom e Kim sono arrivati sesti al Nebelhorn Trophy, in Germania, dopo essersi allenati per tutta l'estate in Canada, sotto la direzione attenta di Bruno Marcotte, noto allenatore franco-canadese che li ha seguiti passo passo a Montreal.

Per la gara in Baviera, i due hanno scelto di esibirsi sulle note di 'Je ne suis qu'une chanson' di Ginette Reno, ma quando pattinano non disdegnano la musica classica e le hit dei Beatles. Dopo il successo tedesco, il destino dei due atleti è rimasto appeso a un filo, visto che l'ultima parola spetta al Cio.

Per le due Coree, le Olimpiadi potrebbero essere "una chance rivoluzionaria" verso la pace, come ha commentato il presidente sudcoreano Moon Jae-in, esortando tutti i ministri coinvolti a "presentare rapidamente delle misure per la rapida ripresa del dialogo tra la Corea del Sud e la Corea del Nord", assicurando che la delegazione di Pyongyang possa effettivamente partecipare ai Giochi.

Compresi Ryom e Kim, che potrebbero trasformarsi presto nelle colombe del Maresciallo Kim. Un'azzardo? Non si direbbe, visto che nell'impresa, qualcuno, ci ha scommesso già. Come il 'New York Times', che non ha esitato a ribattezzare la coppia 'gli ambasciatori della pace'.

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