"Il mio bottone nucleare è più grande del tuo". Donald Trump alza la voce e rivendica il primato delle 'dimensioni' nel braccio di ferro, per ora soprattutto mediatico, con Kim Jong-un. E pazienza se, in realtà, sul tavolo del presidente degli Stati Uniti non ci sia alcun bottone per attivare l'arsenale nucleare a stelle e strisce.
Il processo per lanciare un attacco, ovviamente, è tanto complesso quanto riservato. Tutto ruota attorno al 'nuclear football', la valigetta che viene affidata ai militari che sono sempre al seguito del presidente. L'apparecchiatura comprende anche strumenti di comunicazione e il manuale con i piani dettagliati d'azione.
L'inquilino della Casa Bianca, inoltre, ha l'esclusiva conoscenza di codici ultrariservati che gli consentono di completare le procedure di identificazione. Tali codici sono registrati su una card comunemente definita 'biscotto' che, ovviamente, il presidente è tenuto ad avere sempre con sé. Completato l'iter, si arriva alla trasmissione dell'ordine di lancio al Pentagono e al Comando strategico.