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Trump choc sugli immigrati

12 gennaio 2018 | 07.31
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Donald Trump (AFP)
Donald Trump (AFP)

Donald Trump tuona ancora contro gli immigrati, usando parole pesanti e a dir poco inusuali per un presidente. "Perché gli Stati Uniti devono avere tutta questa gente da queste merde di Paesi?", ha detto in un incontro nello Studio Ovale con alcuni membri del Congresso che gli suggerivano il ripristino di protezioni per le migliaia di immigrati da Haiti, El Salvador e da alcuni Paesi africani, usando proprio la parola "shithole".

Onu: "Parole vergognose e razziste"

Secondo quanto riportato dal 'Washington Post', che cita due fonti anonime informate sull'incontro, il presidente americano avrebbe anche suggerito che gli Stati Uniti dovrebbero attirare più immigrati da Paesi come la Norvegia.

A confermare la notizia, in una dichiarazione alla rete Msnbc, è anche il senatore democratico Dick Durbin, presente all'incontro nello Studio Ovale della Casa Bianca, dove il presidente Usa avrebbe pronunciato le sue parole "indegne e razziste". Trump, ha confermato Durbin, "ha detto queste cose piene di odio" e le ha dette "più volte".

A poco valgono le smentite, ha proseguito Durbin, le ricostruzioni dei media sull'accaduto sono state "accurate". Non credo, ha sottolineato il senatore democratico, che "nella storia della Casa Bianca e dello Studio Ovale un presidente abbia mai pronunciato parole come quelle".

TIRO CORRETTO - Di prima mattina (ora di Washington), Trump corregge poi parzialmente il tiro delle sue affermazioni sui "Paesi di merda" dai quali gli Usa sarebbero - a suo giudizio - costretti ad accogliere immigrati: "Il linguaggio usato da me nell'incontro sul Daca è stato rude ma non ho usato quelle parole", scrive su Twitter. "Ciò che è stato veramente rude è la bizzarra proposta che mi è stata fatta".

In una serie di tweet, il presidente boccia quindi l'accordo bipartisan sul Daca, 'Deferred Action for Childhood Arrivals', che gli è stato proposto ieri, definendolo un "grosso passo indietro".

I TWEET - In base all'accordo, scrive Trump, il muro con il Messico non avrebbe finanziamenti "adeguati", il sistema di lotteria per i permessi di soggiorno sarebbe "peggiorato" e gli Usa "sarebbero costretti a prendersi grosse quantità di persone da Paesi con un "alto tasso di criminalità" e che sono "messi male". Il presidente Usa vuole invece un "sistema basato sul merito" e "persone che ci aiutino a portare il nostro Paese a un livello più alto".

Trump, lunedì scorso, aveva revocato il Temporary Protected Status di cui beneficiano attualmente 195.000 cittadini salvadoregni - accordato loro dopo il terremoto del 2001 - i quali per rimanere negli Stati Uniti, entro il 9 settembre prossimo, dovranno regolarizzare la propria posizione. Se non riusciranno a completare le pratiche, dovranno lasciare il Paese.

QUALI PAESI - Analoga protezione temporanea riguarda immigrati provenienti da Haiti, Nicaragua e Sudan, tutti i Paesi che hanno subito gravi catastrofi naturali o guerre civili negli ultimi decenni: anche per loro lo status speciale è scaduto l'anno scorso.

La Casa Bianca, in una dichiarazione, ha difeso Trump senza smentire le ricostruzioni di stampa, sostenendo che il presidente accetterà solo leggi sull'immigrazione che cancelleranno le sue preoccupazioni.

CASA BIANCA - "Come altri Paesi che hanno un sistema dell'immigrazione basato sul merito - ha affermato il vice portavoce della Casa Bianca, Raj Shah - il presidente si sta battendo per una soluzione permanente che renda il nostro Paese più forte, accogliendo coloro che possono contribuire alla nostra società, a far crescere la nostra economia e ad integrarsi nella nostra grande Nazione".

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