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Cina, a picco petroliera in fiamme

14 gennaio 2018 | 12.14
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(Foto da Twitter)
(Foto da Twitter)

E' affondata la petroliera iraniana 'Sanchi' che, da più di una settimana, bruciava nel Mar Cinese. E' quanto riferisce la Bbc che cita i media cinesi.

Dopo essersi scontrata con una nave mercantile a 260 km da Shanghai, la Sanchi era andata a fuoco.

I funzionari iraniani dicono che tutti i 32 membri dell'equipaggio - 30 iraniani e due bengalesi - sono morti: al momento sono stati recuperati solo tre corpi. "Non ci sono speranze di recuperare superstiti", ha dichiarato oggi il portavoce del team di soccorsi organizzato dall'Iran, Mohammad Rastad, precisando che gli uomini dell'equipaggio sono rimasti subito vittime dell'incidente "a causa della potenza dell'esplosione e delle emanazioni di gas".

La petroliera, battente bandiera panamense, trasportava 136.000 tonnellate di greggio ultraleggero, ma le autorità cinesi assicurano che non c'è una grossa chiazza di petrolio in mare.

Il condensato, una versione ultra leggera del petrolio greggio, è molto diverso dal greggio nero che si vede spesso nelle fuoriuscite di petrolio: si trova sotto forma di gas all'interno di serbatoi ad alta pressione e si liquefa una volta estratto. È altamente tossico e notevolmente più esplosivo rispetto al normale greggio. "Il condensato è più probabile che si disperda o si mischi con l'acqua. Oltretutto - ha detto alla 'Bbc' John Driscoll del JTD Energy Services - può essere incolore e inodore e quindi molto più difficile da individuare, raccogliere e pulire".

La petroliera trasportava 136mila tonnellate di greggio leggero iraniano. Una grossa quantità di petrolio fuoriuscito continua a bruciare in superficie attorno al luogo in cui si trovava la petroliera, hanno reso noto le autorità locali, precisando che verrà valutato e monitorato l'impatto del disastro sull'ambiente marino.

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