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Scimmie clonate, ora tocca all'uomo

25 gennaio 2018 | 07.22
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(da YouTube /Ephrat Livni. Fermo immagine dal video di Qiang Sun e Mu ming Poo, 'Chinese Academy of Sciences')
(da YouTube /Ephrat Livni. Fermo immagine dal video di Qiang Sun e Mu ming Poo, 'Chinese Academy of Sciences')

Si chiamano Zhong Zhong e Hua Hua e sono il risultato della ricerca di scienziati cinesi. Si tratta di due macachi femmine identiche dal punto di vista genetico: sono le prime scimmie clonate al mondo, con la stessa tecnica utilizzata per la pecora Dolly, e a breve si attende la nascita di altri cloni.

Dopo la loro nascita - annunciata su 'Cell' - le due continuano a crescere in buona salute e senza differenze rispetto alle coetanee normali. L'annuncio ha però sollevato dubbi, perplessità e interrogativi etici, sullo sfondo di una crescente preoccupazione per un'imminente clonazione umana.

Il Vaticano ha parlato di "minaccia per il futuro dell'uomo"; per il genetista Giuseppe Novelli, rettore dell'università degli Studi di Roma Tor Vergata, si tratta di un "lavoro scientifico che può sollevare importanti problemi etici, essendo le scimmie simili a noi".

Temi che, aggiunge, devono essere affrontati "nel modo più opportuno e con cauto ottimismo" ma si tratta anche di "un passo avanti importante per il futuro della medicina e per lo sviluppo di nuove cure".

L'équipe dell'Istituto di neuroscienze dell'Accademia cinese delle scienze sostiene infatti che l'obiettivo è creare un 'esercito' di scimmie geneticamente identiche da usare in laboratorio per la ricerca su malattie come i tumori ma anche il Parkinson e l'Alzheimer.

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