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Zuckerberg: "Colpa mia"

09 aprile 2018 | 21.14
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Mark Zuckerberg (Fotogramma)  - FOTOGRAMMA
Mark Zuckerberg (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

"E' stato un mio errore, mi dispiace. Io ho creato Facebook, io lo guido e io sono responsabile per ciò che accade qui". E' un passaggio dell'intervento introduttivo che Mark Zuckerberg, fondatore e Ceo di Facebook, terrà mercoledì davanti alla Commissione Energia e Commercio della Camera dei Rappresentanti. Domani, invece, è in programma l'appuntamento davanti ai membri delle Commissioni Giustizia e Commercio del Senato.

Zuckerberg sarà ascoltato dopo il caso legato ai dati di circa 87 milioni di utenti ottenuti in maniera impropria da un ricercatore e passati ad una società, Cambridge Analytica, che ha collaborato con la campagna presidenziale di Donald Trump.

Zuckerberg ha già incontrato alcuni membri del Congresso in vista delle due audizioni: a deputati e senatori, il fondatore del social network -come si deduce dal testo di 7 pagine disponibile tra i documenti della Camera - si dichiarerà pronto a "a rispondere ad alcune domande dure che giustamente" verranno poste.

IL DOCUMENTO - "Non abbiamo avuto una visione ampia della nostra responsabilità e questo è stato un errore" le parole di Zuckerberg in relazione a temi come fake news, interferenze straniere nelle elezioni o privacy dei dati. "Non è sufficiente connettere le persone: dobbiamo essere certi che i collegamenti siano positivi. Non è sufficiente dare alle persone il controllo delle loro informazioni, dobbiamo essere certi che i nostri sviluppatori le stiano anche proteggendo: non abbiamo solo la responsabilità di creare strumenti, ma dobbiamo essere anche certi che vengano usati nel modo corretto".

Nei giorni scorsi, ha annunciato una serie di step per colmare le lacune: "Ci vorrà del tempo per attuare tutti i cambiamenti, ma sono impegnato per fare tutto nel modo giusto". Zuckerberg si soffermerà in maniera dettagliata sulla vicenda che ruota attorno a Cambridge Analytica.

ELEZIONI - "Abbiamo intrapreso azioni importanti per evitare che si verifichi ancora ciò che è successo 4 anni fa. Abbiamo commesso errori, c'è ancora tanto da fare e dobbiamo farlo". Quindi, toccherà il tema dell'interferenza russa nel processo elettorale del 2016: "Siamo stati troppo lenti ad individuare e a contrastare l'interferenza russa" nel periodo che ha preceduto l'elezione di Donald Trump.

"Stiamo lavorando sodo per fare di meglio. Continueremo a collaborare con il governo per comprendere le reali dimensioni dell'interferenza russa, faremo la nostra parte non solo per garantire l'integrità di elezioni libere e corrette nel mondo, ma anche per dare a tutti una voce con cui svolgere un ruolo positivo per la democrazia, ovunque".

CONCLUSIONE - "La mia priorità assoluta è sempre stata la nostra missione sociale di collegare le persone, costruire una comunità e rendere il mondo più unito", le parole che aprono le conclusioni. "Inserzionisti e sviluppatori non saranno mai prioritari finché io gestirò Facebook. L'ho creato quando ero al college, da allora abbiamo fatto tanta strada. Ora offriamo un servizio a oltre 2 miliardi di persone nel mondo e ogni giorno la gente usa i nostri servizi per collegarsi con le persone che reputa più importanti. Io credo profondamente in quello che stiamo facendo".

"E davanti a queste sfide, so che ci guarderemo indietro e vedremo che aiutare le persone a connettersi e dare voce a più persone sarà forza positiva nel mondo. Mi rendo conto che le questioni di cui stiamo parlando oggi non riguardano solo Facebook e la nostra comunità: sono sfide per tutti noi come americani", dirà Zuckerberg prima di dirsi "pronto a ricevere le domande".

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