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Campo neutro per l'incontro Kim-Trump

18 aprile 2018 | 16.25
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(Afp)
(Afp)

Bangkok, Ginevra, Helsinki, Singapore, Stoccolma. Magari Ulan Bator. La cartina si restringe e viene scremata la rosa delle location candidate ad ospitare l'incontro che Donald Trump e Kim Jong-un dovrebbero tenere alla fine di maggio o, più probabilmente, l'inizio di giugno.

Il 'campo neutro' appare scontato: il presidente degli Stati Uniti non volerà a Pyongyang e nemmeno a Panmujon, nella zona demilitarizzata tra le due Coree. Il leader nordcoreano non volerà a Washington. In nomination non c'è nemmeno Pechino, dove il padrone di casa Xi Jinping sarebbe troppo ingombrante. In Asia non mancano i potenziali punti di incontro. A Bangkok gli Stati Uniti hanno una delle loro ambasciate più grandi. E la Thailandia, dettaglio non trascurabile, è uno dei pochi paesi a ospitare una sede diplomatica della Corea del Nord. Situazione simile a Singapore, che può vantare rapporti con entrambi gli interlocutori.

Kim, che non ama volare e recentemente ha raggiunto Pechino in treno, dovrà rassegnarsi e salire su un aereo, magari anche per un volo internazionale ma non intercontinentale. L'unica 'ipotesi ferroviaria' è legata alla Mongolia e a Ulan Bator. Difficile, ma non impossibile se si considera che il paese ha relazioni diplomatiche con entrambi i paesi.

In Europa, nelle zone alte della classifica c'è Ginevra. La città, nella neutrale Svizzera, può vantare un lungo curriculum: in passato ha ospitato più di un vertice di rilievo. Per Kim, poi, non sarebbe un salto nel buio, visti gli studi in terra elvetica. Più a nord, menzione speciale per Helsinki, Stoccolma e Oslo. A marzo, il ministro degli Esteri nordcoreano Ri Yong Ho ha visitato Finlandia e Svezia.

Quest'ultima, in particolare, ha svolto in passato il ruolo di collegamento tra Washington e Pyongyang. A Oslo, invece, lo scorso anno è andato in scena un meeting che ha consentito di definire la questione relativa alla liberazione di Otto Warmbier, lo studente americano deceduto in patria dopo la detenzione in Nordcorea.

A completare la rosa, nel ruolo di outsider, Praga e Varsavia. La capitale della Repubblica Ceca ospita Kim Pyong Il, zio di Kim Jong Un, che svolge le funzioni di ambasciatore. Nella capitale polacca, dove Pyongyang ha una rappresentanza diplomatica, Trump ha tenuto un anno fa il primo discorso di rilievo nel Vecchio Continente.

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