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Tragedia in Svizzera, alpinisti morti di freddo

30 aprile 2018 | 17.45
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Immagine d'archivio (FOTOGRAMMA)
Immagine d'archivio (FOTOGRAMMA)

Quattro alpinisti sono morti dopo aver passato una notte all'aperto in alta montagna nella regione di Arolla, in Svizzera. Altri cinque lottano fra la vita e la morte. Tutti facevano parte di un gruppo di 14, che comprende anche italiani secondo l'agenzia Ats.

Il gruppo è rimasto bloccato da una tempesta e una vasta operazione di salvataggio è stata condotta dopo un allarme lanciato dal responsabile del rifugio Vignettes: in totale sono stati mobilitati sette elicotteri di Air Glaciers, Air Zermatt e Rega, oltre a diversi medici e guide.

IL GRUPPO - I soccorritori hanno trovato 14 persone che avevano trascorso la notte all'aperto: diversi alpinisti soffrivano di ipotermia e uno era già morto, presumibilmente vittima di una caduta. Tutti sono stati trasportati in diversi ospedali: tre di loro sono morti dopo l'arrivo nelle strutture mediche mentre cinque sono in condizioni critiche. Gli altri soffrono di leggera ipotermia e non sarebbero in pericolo.

ANCHE ITALIANI - Gli alpinisti sono di nazionalità italiana, francese e tedesca, precisa la polizia vallesana ma si attende l'esito dell'identificazione formale. Secondo una prima ricostruzione, a causa dell'improvviso peggioramento delle condizioni meteo, non sono riusciti a raggiungere la struttura di Vignettes a 3.157 metri di quota fra la Pigne d'Arolla e il Monte Collon e, per questa ragione, hanno dovuto passare la notte all'aperto.

FARNESINA - Secondo quanto hanno riferito all'AdnKronos fonti della Farnesina, l'ambasciata d'Italia a Berna, in stretto raccordo con il ministero degli Esteri, si mantiene in contatto con le autorità elvetiche.

ALTRE DUE VITTIME - Inoltre, dopo essere stati dati per dispersi da domenica sera nella regione del monte Mönch, sulle Alpi bernesi, due giovani alpinisti sono purtroppo stati trovati morti, uccisi dal freddo e dalla stanchezza a quanto riferito dalla polizia cantonale.

MALTEMPO - Si tratta di un 21enne residente nel cantone e di un 22enne di Basilea Campagna: i due erano saliti dalla Lauperrippe e ridiscendevano dalla cresta nord-orientale, in direzione dell'Eigerjoch. Le ricerche, in corso anche sul versante vallesano dove poi i corpi sono stati rinvenuti, erano state sospese per via del maltempo.

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