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Quanto è rischioso portare fuori i ragazzi?

06 luglio 2018 | 10.57
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(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

Portare fuori dalla grotta i 12 ragazzi con il loro coach, per i Navy Seals thailandesi è una missione. Sono pronti a tutto pur di trovare il lieto fine a questa storia che da giorni sta tenendo il mondo con il fiato sospeso. Costi quel che costi. E nel disperato tentativo di arrivare a una soluzione, uno di loro ci ha rimesso la vita. Saman Kunan, un ex Navy Seal di 37 anni è morto per asfissia mentre cercava di tornare indietro dopo aver sistemato bombole di ossigeno nella grotta. E' chiaro ormai che se inizialmente si pensava che i ragazzi potessero rimanere a lungo nella grotta, il vice governatore della regione di Chiang Rai, Passakorn Boonyalak ha spiegato che ora "la situazione è cambiata: il tempo è limitato". E il livello d'ossigeno nella grotta sta precipitando.

Alcuni tratti della cava di Tham Luang sono alti più di 10 metri, mentre altri sono talmente stretti da impedire il passaggio. Parte della grotta, inoltre, è allagata. Ecco perché le autorità si preparano a un tentativo di fare uscire tutto il gruppo in tempi brevi, prima che la ripresa delle piogge renda l'operazione praticamente impossibile. Portare fuori i ragazzi dalla grotta è diventata una missione ad alto rischio.

COME PORTARLI FUORI - L'opzione per tirarli fuori più velocemente è l'immersione, ma è anche la più pericolosa" ha spiegato qualche giorno fa alla Bbc Anmar Mirza, coordinatore della 'US Cave Rescue Commission'. Nell'operazione sono impegnati sommozzatori della marina thailandese, sommozzatori britannici e personale militare americano: in totale, più di 1.000 persone sono state coinvolte, comprese squadre provenienti da Cina, Myanmar, Laos e Australia. I soccorritori hanno raggiunto il gruppo attraverso una serie di passaggi pieni d'acqua. E si pensa che i ragazzi potrebbero essere portati fuori nella stessa maniera.

USCIRE A NUOTO - Il vice primo ministro thailandese, Prawit Wongsuwan, ha spiegato che i 12 baby calciatori stanno imparando a respirare attraverso le maschere da sub. Ma l'opzione di farli immergere è considerata estremamente pericolosa per molti. Secondo gli esperti britannici la priorità è far uscire i ragazzi prima che le piogge facciano alzare ulteriormente il livello dell'acqua. Martin Grass, presidente del Cave Diving Group ha spiegato alla Bbc che si aspetta che ai ragazzi vengano fornite anche mute leggere e che venga mostrato loro come usare le pinne da sub. E' probabile, ha detto Grass, che i soccorritori insegnino ai ragazzi a non trattenere il respiro e a usare le pinne lentamente.

"Ogni ragazzo dovrebbe avere almeno uno o due soccorritori che si prendano cura di lui - ha detto Grass - per assicurarsi che non si facciano prendere dal panico". Inoltre, il fatto che si tratta di giovanissimi, ha spiegato ancora l'esperto, "potrebbe essere un vantaggio. Quando sei giovane, ti senti invincibile". Uscire dalla grotta nuotando potrebbe essere vissuta "come un'avventura". I ragazzi potrebbero passare da 10 a 15 minuti sott'acqua, a seconda del numero di passaggi che risultano inondati. Ma il viaggio di ritorno potrebbe richiedere molto tempo. Basti pensare che per completare un viaggio di andata e ritorno i soccorritori hanno impiegato 11 ore.

ASPETTARE E CONTINUARE A DRENARE ACQUA - I ragazzi potrebbero aspettare nella grotta fino a quando i livelli dell'acqua torneranno bassi. Con cibo e aiuti a sufficienza potrebbero attendere condizioni migliori e tenare solo in un momento successivo di tornare fuori a piedi. I soccorritori nel frattempo continuano a drenare acqua 24 ore su 24 e così facendo sono riusciti a ridurre l'allagamento di un centimetro all'ora. Tuttavia, per quanto le operazioni siano incessanti, l'acqua viene alimentata continuamente dai ruscelli che si trovano sopra la grotta e con le piogge monsoniche in arrivo, c'è la possibilità che lo spazio in cui si trovano i ragazzi possa allagarsi completamente. Il governatore della provincia di Chiang Rai, Narongsak Osottanakorn, ha affermato che la missione è "una corsa contro l'acqua". "La nostra più grande preoccupazione è il tempo - ha detto ai giornalisti - calcoliamo quanto tempo abbiamo se piove, quante ore e quanti giorni".

PERFORARE - Meno fattibile l'ipotesi di praticare fori nelle pareti della grotta per drenare parte dell'acqua. Il problema, in questo caso, è lo spessore della roccia. Problema che persisterebbe anche nel caso in cui la perforazione possa servire per creare una via di uscita per i ragazzi intrappolati. Per una soluzione simile però, sottolineano ancora gli esperti, servirebbe portare nella zona pesanti attrezzature di perforazione, necessarie per sfondare la roccia. E senza strade, arrivare vicino alla cavità è molto difficile.

I PERICOLI NELLA GROTTA - I ragazzi, di età compresa tra gli 11 e i 16 anni, e il loro allenatore 25enne, sono rannicchiati su una piccola sporgenza rocciosa. L'ambiente è umido, quindi devono cercare di rimanere al caldo e all'asciutto per non rischiare l'ipotermia. Anche la caduta di pietre potrebbe costituire una minaccia, ma la preoccupazione principale per le squadre di soccorso è l'aumento dei livelli della piena. L'acqua dei monsoni potrebbe complicare il raggiungimento delle vie di accesso, minacciare la fornitura di aria nella camera in cui si trovano e ostacolare i tentativi di evacuazione. Mentre aspettano di essere liberati, i ragazzi devono rimanere calmi e rimanere sulla sporgenza rocciosa, ha spiegato Andy Eavis, ex capo della British Caving Association. In caso contrario, potrebbero facilmente essere spazzati via dall'acqua. Anche se "il problema più grande è strisciare nel buio", ha rimarcato Eavis alla Bbc.

Il cibo e le forniture mediche di cui c'è molto bisogno - inclusi snack ad alto contenuto calorico e paracetamolo - sono stati forniti ai ragazzi e al loro allenatore martedì. Nel frattempo, i sub hanno preso centinaia di serbatoi di aria compressa nella grotta e si stanno preparando a stabilire una base all'interno della camera.

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