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Putin a Trump: "Nessuna interferenza su voto Usa"

16 luglio 2018 | 11.11
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(Foto Afp)
(Foto Afp)

Faccia a faccia a Helsinki tra Donald Trump e Vladimir Putin, preceduto da una stretta di mano. "Un incontro veramente buono", ha detto il presidente degli Stati Uniti, dopo l'incontro con il leader russo, durato 2 ore e 10 minuti nella Sala Gotica al Palazzo presidenziale della capitale finlandese. "Credo che sia stato un buon inizio: un inizio veramente buono per tutti", ha detto nella breve dichiarazione conclusiva. "Le relazioni tra i nostri Paesi non sono mai state peggiori, ma le cose stanno cambiando". C'è stato, ha detto Trump, "un dialogo produttivo, diretto, aperto, che è andato molto bene". Le "divergenze" tra Mosca e Washington, comunque, ha aggiunto "sono note", ma "ritengo" che entrambi i Paesi siano stati stupidi". "Una stupidità" che ha danneggiato il rapporto tra Washington e Mosca.

"Il mondo vuole veramente che andiamo d'accordo - ha detto Trump a Putin - siamo due grandi potenze nucleari. Abbiamo il 90% del nucleare, non è una cosa buona, è una cosa cattiva. E spero che potremo fare qualcosa per questo. Perché non è una forza positiva, è una forza negativa".

"I nostri rapporti con la Russia non sono mai stati peggiori", ha rimarcato Trump in un tweet, postato prima del vertice, in cui ha accusato le precedenti amministrazioni americane dell'attuale stato di cose. "I nostri rapporti con la Russia non sono mai stati peggiori, grazie a tanti anni di follia e stupidità e ora questa caccia alle streghe truccata", ha twittato Trump, riferendosi alle indagini sul Russiagate. Poco prima, in un altro tweet, aveva ripetuto l'accusa contro il suo predecessore Barack Obama di "non aver fatto nulla" per impedire le interferenze russe nelle elezioni perché era convinto della vittoria di Hillary Clinton. "La mia campagna è stata onesta, ho battuto Hillary Clinton onestamente" ha detto Donald Trump affermando che è "una vergogna" ed "è ridicolo" sostenere che vi sia stata una collusione tra la sua "brillante" campagna elettorale e la Russia. "Io ho parlato con il presidente Putin e lui mi ha detto che questa collusione non c'e' stata", ha ribadito.

"L'ho chiamato concorrente e lui è un buon concorrente. Penso che la parola concorrente sia un complimento" ha risposto Donald Trump durante la conferenza stampa a Helsinki a un giornalista che gli chiedeva conto della definizione da lui data nei giorni scorsi del presidente russo Vladimir Putin, che è "un concorrente, non un nemico".

Dopo Donald Trump anche Vladimir Putin, in apertura della conferenza stampa ad Helsinki, si è dichiarato soddisfatto dell'incontro con il presidente americano, definito "fruttuoso" e avvenuto "in amicizia". "Spero che dopo questo incontro potremo capirci meglio, ci sono ancora sfide da affrontare, ma abbiamo fatto un passo importante in quella direzione". "Abbiamo analizzato lo status quo relazioni, è chiaro a tutti che la situazione è complicata", ha aggiunto il presidente russo ribadendo la convinzione che "la causa delle tensioni che ci sono attualmente non hanno basi solide". "La Guerra Fredda è una cosa del passato", ha aggiunto, riferendosi al fatto che la crisi che stanno vivendo le relazioni è dovuta a vecchie contrapposizioni ideologiche. Nell'incontro di oggi a Helsinki Putin ha detto di aver "dovuto ribadire che la Russia non ha mai interferito e non lo farà mai negli affari interni americani, incluso il processo elettorale". "Io volevo che Trump vincesse", ha ammesso però, "perché parlava di normalizzare le relazioni con la Russia". Si è detto, quindi, "soddisfatto dell'incontro a 360 gradi", dopo alcuni bilaterali a margine di altri eventi, anche se "chiaramente ci sono altre sfide".

"E' necessario lavorare insieme sull'agenda del disarmo e questo include l'estensione del trattato sulla limitazione della armi" ha detto Putin, secondo cui i negoziati di oggi sulla non proliferazione nucleare con Donald Trump "sono stati cruciali: come potenze nucleari abbiamo una responsabilità speciale".

"Ho già sentito queste voci" ha risposto Putin, senza nascondere una risata, al giornalista americano che gli chiedeva se è vero che Mosca ha un dossier compromettente su Donald Trump. "Quando il presidente Trump ha visitato allora Mosca, io non sapevo neanche che fosse a Mosca, nessuno mi aveva avvisato", ha detto ancora Putin, riferendosi al viaggio dell'allora tycoon nel 2013. "Per favore non date credito a queste questioni", ha aggiunto. Dopo Putin anche Trump ha voluto rispondere alla domanda, affermando che se il dossier russo fosse esistito veramente "sarebbe venuto fuori molto tempo fa".

C'è stata poi una sorpresa. Putin, reduce dal successo dell'organizzazione dei Mondiali, ha regalato a Donald Trump un pallone, dicendo che "adesso la palla è nel vostro campo". Un riferimento al rilancio dei rapporti ma anche alla candidatura degli Stati Uniti per i mondiali del 2026. "Grazie - replica il presidente Usa - questo è per mio figlio Barron, è sicuramente per lui".

Il vertice di oggi avviene dopo che il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha incriminato 12 cittadini russi con l'accusa di interferenze nelle elezioni americane a danno della Clinton, l'avversaria democratica di Trump alle presidenziali.

FACCIA A FACCIA LAVROV-POMPEO - A Helsinki c'è stato un incontro anche tra il segretario di Stato americano Mike Pompeo e il suo omologo russo, il ministro degli Esteri Sergei Lavrov. Secondo quanto riferito dai media di stato russi, i due diplomatici si sono visti a margine del summit Trump-Putin. L'incontro ministeriale rispecchia principalmente l'agenda del vertice. Tra i temi, le relazioni bilaterali e le questioni globali, come la crisi siriana e la situazione in Corea del Nord e in Ucraina. È il primo bilaterale per Lavrov e Pompeo dalla nomina di quest'ultimo come segretario di Stato quattro mesi fa. Prima di oggi hanno parlato diverse volte per telefono.

IN AZIONE ATTIVISTI GREENPEACE - In contemporanea con l’incontro Trump-Putin è andata in scena la protesta degli attivisti di Greenpeace Nordic che sul campanile della chiesa di Kallio hanno aperto due grandi striscioni con su scritto: "Riscaldate i nostri cuori, non il nostro Pianeta".

"I cambiamenti climatici sono la sfida cruciale per la nostra generazione, un fenomeno i cui impatti oggi pesano su tutti noi, mettendo a repentaglio le nostre vite" ha detto Sini Harkki di Greenpeace Nordic. "In tutto il mondo le persone sono determinate a porre fine all’era dei combustibili fossili, è dunque alquanto sconfortante che i presidenti Trump e Putin non ci aiutino in questo" ha scandito l'ecologista.

Greenpeace ricorda che mentre Trump "spinge per l’uscita degli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi sul clima, sono molti gli Stati, le città, le aziende e soprattutto i cittadini statunitensi" che vogliono continuare a rispettare gli impegni presi per contrastare i cambiamenti climatici.

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