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Trump fa marcia indietro

17 luglio 2018 | 21.25
LETTURA: 3 minuti

(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

Di fronte alla bufera di polemiche provocata dalle sue dichiarazioni ad Helsinki, Donald Trump fa marcia indietro e dichiara di avere "piena fiducia e sostegno nell'intelligence americana" e di aver "accettato le sue conclusioni sulle interferenze russe" nelle elezioni del 2016. Il presidente, in una dichiarazione dalla Casa Bianca in cui ha detto di voler "fare una precisazione", ha comunque ribadito che queste interferenze "non hanno avuto alcun impatto", che "non c'è stata nessuna collusione" con la sua campagna elettorale.

Dopo aver espresso la sua fiducia e sostegno all'intelligence Usa - che era insorta dopo che Trump ieri era apparso dare più credito a Putin che ai rapporti dell'intelligence - il presidente ha spiegato di voler "chiarire" perché riguardo ai video della conferenza si è accorto di "aver pronunciato male una parola" quando ha detto di aver chiesto a Putin delle interferenze e che il presidente russo ha negato ogni responsabilità.

"Non vedo nessuna ragione per la quale dovrebbe essere stata la Russia", ha detto ieri Trump in una delle frasi che sono state lette come un atto di resa nei confronti di Mosca. Ma ora Trump afferma che in quel "passaggio chiave della mia dichiarazione ho detto la parola would (dovrebbe) invece che wouldn't (non dovrebbe)". E il presidente ha anche fornito la versione "corretta' della frase: "Non vedo la ragione per cui non dovrebbe essere la Russia, una doppia negazione".

Nel leggere la dichiarazione preparata dalla Casa Bianca di "accettare la conclusione dell'intelligence sull'intrusione russa nelle elezioni del 2016", Trump non ha rinunciato però ad aggiungere che "potrebbero essere state altre persone, vi sono un sacco di persone in giro", intendendo hacker.

Il chiarimento di Trump, con la curiosa correzione della singola parola, arriva dopo oltre 24 ore di polemiche ed evidentemente di pressioni da parte dei leader repubblicani del Congresso e dopo che Trump è stato intervistato dalla Fox, immediatamente dopo la conferenza stampa, senza che il presidente sentisse la necessità di correggere, a caldo, l'errore di pronuncia fatto.

Si è svolta nella Situation Room, la stanza della Casa Bianca dove si svolgono le riunioni per le questioni di massima importanza per la sicurezza Usa, la riunione in cui è stata preparata la dichiarazione con cui Donald Trump ha "chiarito" che effettivamente lui crede ai rapporti dell'intelligence Usa sulle interferenze russe nelle elezioni del 2016.

Lo rivela la Cnn citando una fonte che ha spiegato che alla riunione hanno partecipato alti funzionari dell'intelligence insieme al consigliere per la Sicurezza Nazionale, John Bolton. Secondo le fonti citate dalla Cnn, anche il segretario di Stato Mike Pompeo e il vice presidente Mike Pence sarebbero stati nella Situation Room a metà mattina.

La stessa emittente ha mostrato una copia della dichiarazione preparata che Trump ha letto durante una riunione con membri del Congresso, sulla quale a penna era stato scritto "non c'è stata collusione", frase che il presidente ha ripetuto durante il suo intervento.

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