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Caso Skripal, mandato di cattura per due cittadini russi

05 settembre 2018 | 17.58
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(Fotogramma/Ipa - FOTOGRAMMA
(Fotogramma/Ipa - FOTOGRAMMA

Due cittadini russi sotto accusa per l'avvelenamento dell'ex spia Sergei Skripal e di sua figlia Yulia, aggrediti a marzo a Salisbury con l'agente nervino Novichok. Nel mirino degli inquirenti inglesi sono finiti due uomini, Alexander Petrov e Ruslan Boshirov. Nei loro confronti, secondo la polizia, sono emerse "prove sufficienti" per l'incriminazione.

Petrov e Boshirov sarebbero arrivati nel Regno Unito con un volo Aeroflot pochi giorni prima dell'attacco di Salisbury. Sono accusati di cospirazione per assassinare Sergei Skripal, di tentato omicidio dello stesso Skripal, della figlia Yulia e dell'agente Nick Bailey, intervenuto sul luogo dell'aggressione. Inoltre, ai due russi viene contestato l'utilizzo e il possesso dell'agente nervino, in violazione della legge sulle armi chimiche, con cui hanno provocato volontariamente gravi lesioni.

Sue Hemming, direttore dei servizi legali del Crown Prosecution Service, ha spiegato che non verrà inoltrata alla Russia richiesta di estradizione. "La Costituzione della Russia non permette l'estradizione dei propri cittadini. La Russia lo ha chiarito dopo le richieste di estradizione presentate per altri casi. Se questa posizione dovesse cambiare - ha detto - allora verrebbe formalizzata la richiesta di estradizione". "Abbiamo comunque ottenuto un mandato di cattura europeo - ha aggiunto Hemming - Se uno di loro viaggia in un Paese nel quale il mandato è valido, sarà arrestato e potrà essere estradato sulla base di queste accuse".

MAY: SONO SPIE - I due ricercati "sono agenti dei servizi militari russi del Gru" ha affermato la premier britannica Theresa May intervenendo ai Comuni dopo le informazioni diffuse dagli inquirenti. "Il Gru è un'organizzazione estremamente disciplinata, con una catena di comando ben definita", ha spiegato May, affermando che l'operazione "quasi certamente è stata autorizzata anche all'esterno del Gru, a un alto livello dello stato russo".

"Abbiamo chiesto più volte alla Russia di fornire spiegazioni per quello che è successo a Salisbury a marzo. Hanno risposto in modo confuso e con menzogne" ha aggiunto May. "Sono arrivati a dire persino che io mi sarei inventata il Novichok. Il loro tentativo di nascondere la verità non fa altro che rafforzare la loro colpevolezza: solo la Russia ha i mezzi tecnici, l'esperienza operativa e un movente per attuare l'attacco", ha scandito. Mosca "ha più volte respinto le richieste di far processare cittadini russi all'estero" e pertanto "ogni richiesta di estradizione sarebbe inutile. Se però questi individui viaggeranno al di fuori della Russia adotteremo ogni misura possibile per catturarli, estradarli qui e processarli".

LA POSIZIONE DI MOSCA - Mosca si aspetta che il rapporto di Scotland Yard sulle indagini contenga alcuni risultati comprensibili. Lo ha detto ai giornalisti il ​​portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov. "Sì, abbiamo delle aspettative", ha affermato riferendosi alla prossima presentazione di un rapporto sulla questione da parte di esperti britannici. "Speriamo di sentire almeno qualcosa di chiaro su questo argomento" ha detto Peskov, sottolineando che la posizione del Cremlino è rimasta invariata. "Semplicemente non possiamo avere nuove informazioni - ha spiegato - perché, come sapete, la parte britannica ha respinto la nostra offerta di partecipazione e collaborazione durante le indagini".

La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha affermato che le prove fornite dagli investigatori del Regno Unito sul caso dell'avvelenamento di Skripal e di sua figlia "non significano nulla" e ha riaffermato la posizione di Mosca secondo cui dovrebbe essere avviata un'inchiesta congiunta tra autorità britanniche e russe. "Ci sono state dichiarazioni ai media da parte di funzionari britannici riguardo ai sospettati nel caso di Salisbury e Amesbury, e il collegamento di questo con la Russia. I nomi pubblicati sui media, come le fotografie, non significano nulla per noi", ha detto Zakharova. "Chiediamo alla parte britannica di passare dalle accuse pubbliche e le manipolazioni mediatiche alla cooperazione pratica fra le forze dell'ordine", ha aggiunto Zakharova, nei commenti riportati dalle agenzie di stampa statali.

Zakharova ha poi riferito che Londra non ha voluto fornire le impronte digitali delle due persone ricercate. "Il ministero degli Esteri ha chiesto all'ambasciatore britannico a Mosca di fornire le impronte digitali dei due uomini che sono stati indicati da Londra come sospettati nel caso di Salisbury e legati alla Russia", ha affermato la diplomatica, aggiungendo che "l'ambasciatore ha detto che la Gran Bretagna non fornirà alcun materiale". Zakharova ha anche reso noto che Londra ha rifiutato di condividere qualsiasi altra informazione relativa al caso, compresi i numeri identificativi degli indagati e le loro informazioni personali. "Speriamo che l'Interpol, almeno, fornisca queste informazioni a noi", ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo.

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