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E' giallo su giornalista scomparso in Turchia

09 ottobre 2018 | 12.33
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(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

E' giallo su Jamal Khashoggi, giornalista saudita del 'Washington Post' critico nei confronti del principe ereditario Mohammed bin Salman, scomparso martedì scorso dopo una visita al consolato saudita a Istanbul. Sulla vicenda sono state fornite diverse versioni. Mentre gli inquirenti turchi ritengono che Khashoggi sia stato ucciso all'interno della sede diplomatica, l'Arabia Saudita nega ogni accusa, sostenendo che Khashoggi è "scomparso dopo aver lasciato il consolato". La compagna che lo aspettava fuori, però, dichiara di non averlo più visto. La vicenda rischia di provocare una grave crisi nei rapporti diplomatici fra Ankara e Riad.

Khashoggi, noto tra l'altro per aver intervistato Osama bin Laden, ha lasciato lo scorso anno l'Arabia Saudita e vissuto in esilio volontario negli Stati Uniti. A maggio, dopo l'arresto nella monarchia del Golfo di un gruppo di attivisti, ha denunciato un "giro di vite che ha lasciato di stucco anche i più forti difensori del governo". Ha criticato l'intervento saudita in Yemen, come le tensioni diplomatiche tra Riad e Ottawa.

LA SCOMPARSA - Stando al racconto della compagna, Khashoggi è entrato nel consolato alle 13 di martedì scorso per ritirare alcuni documenti e da allora si sono perse le sue tracce. La donna ha spiegato di averlo accompagnato, ma di aver aspettato fuori dalla rappresentanza diplomatica e di aver allertato la polizia quando erano ormai le 17 e di Khashoggi non c'erano notizie. Gli amici raccontano che Khashoggi era già stato il venerdì precedente al consolato saudita a Istanbul per ottenere alcuni documenti. Nel fine settimana era stato a Londra ed era poi tornato lunedì nella città sul Bosforo, per poi recarsi martedì, su appuntamento, al consolato saudita.

LE INDAGINI - Sabato scorso le autorità turche hanno aperto un'inchiesta e il ministero degli Esteri di Ankara ha convocato in due occasioni l'ambasciatore saudita in Turchia, Waleed A. M. Elkhereiji. Ankara ha anche chiesto l'autorizzazione a perquisire la sede del consolato saudita a Istanbul. Gli inquirenti turchi ritengono che Khashoggi sia stato ucciso all'interno del consolato. L'Arabia Saudita nega ogni accusa, sostenendo che Khashoggi è "scomparso dopo aver lasciato il consolato". La compagna che lo aspettava fuori, però, dichiara di non averlo più visto. Sul caso ieri è intervenuto anche il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, secondo il quale le autorità saudite devono "dimostrare" che Khashoggi abbia effettivamente lasciato il consolato saudita, come sostenuto da Riad.

RAPPORTI ARABIA SAUDITA/TURCHIA - Il caso Khashoggi potrebbe alimentare le tensioni tra Arabia Saudita e Turchia, rivali in Medio Oriente. L'Arabia Saudita è sospettosa nei confronti delle mosse di Ankara, dalla cooperazione con il 'nemico' Iran sul dossier siriano al sostegno all'Islam politico. La Turchia è in allarme da tempo: la leadership saudita ha appoggiato nel 2013 la destituzione del presidente egiziano Mohamed Morsi, espressione dei Fratelli Musulmani. In particolare, i rapporti tra Arabia Saudita e Turchia sono tesi dal giugno dello scorso anno quando è scattato il boicottaggio della monarchia del Golfo, di Bahrain, Emirati ed Egitto nei confronti del Qatar, accusato di sostenere e finanziare il terrorismo. Doha respinge ogni accusa e la Turchia è al suo fianco.

USA- Intanto gli Stati Uniti hanno chiesto una "indagine approfondita" sulla scomparsa del giornalista. "Chiediamo al governo dell'Arabia Saudita di sostenere un'indagine approfondita sulla scomparsa di Khashoggi e di essere trasparente sui risultati di tale indagine", ha detto il Segretario di Stato Usa Mike Pompeo, dopo che anche il presidente Donald Trump ha espresso preoccupazione per il giornalista.

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