"Prima l'intervista di Anna Finocchiaro ai giornali di stamattina, poi le dichiarazioni di Gianni Cuperlo. Tutti per dire che bisogna fare prima la riforma del Senato e poi la legge elettorale. Se a questo aggiungiamo le parole del senatore Miguel Gotor, vicinissimo a Bersani, che afferma l'impossibilità per una assemblea di suicidarsi viene più di un sospetto". Lo dichiara Stella Bianchi del Pd.
"A leggere le parole dei due esponenti cuperliani, si capisce che da qui ad un anno, se non di più, la riforma elettorale promossa dal segretario Matteo Renzi, votata dal Pd in direzione e approvata dalla Camera rimarrebbe lettera morta, mentre quella istituzional, che riguarda Senato e Titolo V, avrebbe una navigazione incerta".
"Stupisce, poi, che quella stessa parte del Pd che ha imposto lo stralcio delle norme della nuova legge elettorale che riguardavano il Senato ora usi proprio questa parzialità della legge per imporne il rinvio. Verrebbe da pensare che gli stessi che hanno perso il congresso del Pd ora cerchino di intralciare le riforme istituzionali e di colpire con questo rallentamento anche la forza e l'immagine del governo guidato dal segretario del partito che ha giustamente fissato come primo obiettivo proprio il varo della legge elettorale", conclude Bianchi.
