Una, a volte tutte e due le mani in tasca; giacca sbottonata e gestualita' accentuata: e' il Renzi style nell'emiciclo di Palazzo Madama. Una novita', se vogliamo, rispetto all'atteggiamento tenuto nelle aule parlamentari cui ci avevano abituato i presidenti del Consiglio che hanno preceduto l'ex sindaco di Firenze.
Nessuna mancanza di rispetto, s'intende, da parte del premier verso l'istituzione. Ma comunque un modo di porsi dinanzi ai senatori che ha un po' stravolto la prassi. Ma non sono state solo le mani in tasca a fare di Renzi un presidente del Consiglio sui generis nel corso di un intervento in un'aula parlamentare: anche la gestualita', varia ed accentuata, e' parsa poco rituale per l'occasione.
Gesti che in qualche caso sono stati accompagnati da pause 'tattiche' che preludevano ai passaggi piu' 'forti' del discorso. Ma questa non e' una novita': anche altri premier hanno fatto ricorso a questo accorgimento per dare piu' pathos al loro discorso o per sottolineare la frase ad effetto.