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Giustizia: Orlando, credo ci siano condizioni per riforma

10 giugno 2014 | 19.23
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"Il rischio d un nulla di fatto c'è, perché le dinamiche della concertazione a volte portano a questo esito, ma io penso che ci siano le condizioni perché la dinamica tra avvocatura e magistratura consentano di portare a casa una soluzione condivisa". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, parlando alla festa di Left Wing in corso l'altro circolo degli Artisti di Roma.

Il guardasigilli ha indicato alcune delle questioni critiche cui il governo tenta di porre rimedio con la riforma che, ha confermato Orlando, sarà' discussa tra due consiglieri ministri. "Bisogna - ha detto Orlando - risolvere la carenza degli organici, altrimenti qualsiasi riforma non va avanti. C'è poi una sperequazione tra domanda e offerta di giustizia: serve un degiurisdizzazione, perché non è detto che tutto debba finire davanti a un giudice. Serve poi una depenalizzazione. Perché non è vero che si tratta di un'attenuazione della sanzione: casomai una sua maggiore efficacia. Dalla riforma del processo civile non bisogna aspettarsi effetti magici, ha effetto in un periodo lungo".

Sulle carceri per Orlando "abbiamo messo una pezza, e non era scontato che il Parlamento riuscisse a legiferare visto il clima a che c'è. Ora si tratta di sistematizzare il tutto, spostare il peso sulle pene alternative, estendere la fascia grigia tra libertà e carcere. E intervenire sulla custodia cautelare: se il parlamento non riesce a mettersi d'accordo, penso debba intervenire il governo".

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