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Semestre Ue, Renzi: ''Senza crescita l'Europa non ha futuro ''

02 luglio 2014 | 09.59
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Discorso del premier italiano a Strasburgo:''L'Italia non chiede scorciatoie''. E cita Telemaco. Scontro sul rigore con il Ppe: ''Non accettiamo lezioni''. Parlamento europeo, rieletto Schulz che all'Adnkronos dice: "Parole di Weber non mettono a rischio l'accordo su Juncker". Show di Grillo: "Non date soldi all'Italia, finiscono alla mafia"

(Flickr/Palazzo Chigi)
(Flickr/Palazzo Chigi)

''La vera sfida di questo semestre è ritrovare l'anima dell'Europa''. Nell'aula di Strasburgo Matteo Renzi ha dato il via al semestre di presidenza italiana della Ue, accompagnato dal ministro degli Esteri, Federica Mogherini.

"Noi non chiediamo di cambiare le regole, ma diciamo però che rispetta le regole chi si ricorda che abbiamo firmato insieme il patto stabilità e crescita. La richiesta di crescita come elemento fondamentale della politica economica europea serve all'Europa e anche all'Italia: senza crescita l'Europa non ha futuro".

Renzi mette in chiaro che "nel nostro semestre noi non abbiamo paura di dire che la politica ha una dignità, ecco perché qui non c'è l'Italia che chiede scorciatoie ma con coraggio e orgoglio offre la disponibilità a fare la propria parte".

Cita il figlio di Ulisse per dire che oggi in Europa "c'è una generazione nuova" che "ha il dovere di riscoprirsi Telemaco, di meritare l'eredità" dei padri dell'Europa. "Io non ero nemmeno maggiorenne quando c'è stata Maastricht", ha premesso il premier. "Noi non vediamo il frutto dei nostri padri come un dono dato per sempre, ma una conquista da rinnovare ogni giorno".

Renzi ha invitato a "non solo a ragionare sulle questioni economiche, su cui ci faremo sentire, ma a riscoprirsi eredi e il diritto di chiamarci eredi e dire che assicureremo un domani a questa tradizione".

Scontro con il Ppe. Il coro di consensi che ha avvolto il premier italiano viene spezzato dal capogruppo del Ppe, Manfred Weber che in aula attacca Roma sul rigore. "L'Europa è forte se gli Stati sono forti e lo sono se fanno i compiti a casa" e "rispettano le regole di bilancio", dice rivolgendosi a Renzi. "Nuovi debiti non creano futuro ma lo distruggono" e "la flessibilità di bilancio è la strada sbagliata. Le regole -ha concluso- ci sono e vanno rispettate".

Dura la replica. ''Se qualcuno pensa di fare lezioni ha sbagliato posto''. ''L'Italia -ricorda Renzi- ha un debito pubblico molto alto, ma ha una ricchezza pubblica e privata che è quattro volte il debito pubblico'', e ''l'atteggiamento di chi immagina di stare qui a fare la morale agli altri è da respingere al mittente''.

"Se il capogruppo Weber parlava per la Germania vorrei ricordare che proprio in questa sala fu concesso alla Germania non la flessibilità, ma di violare i limiti, cosa che ha consentito alla Germania di crescere", incalza. ''In assenza del capogruppo del Ppe, che avrà avuto impegni più importanti, dico che l'Italia è un grande paese che ha dalla sua parte non solo il passato ma anche il futuro. Se qualcuno pensa di fare lezioni ha sbagliato posto'', avverte il presidente del Consiglio.

La replica di Schulz. Con un 'tweet' arriva il benvenuto del presidente dell'Europarlamento Martin Schulz a Renzi e alla presidenza italiana.

L'intervento del capogruppo del Ppe al Parlamento europeo Manfred Weber sul tema della flessibilità del Patto di stabilità, ha detto all'Adnkronos il presidente dell'Europarlamento, Schulz, "certamente non mette in discussione l'accordo su Jean-Claude Juncker per la presidenza della Commissione Europea. Il candidato alla presidenza non è Weber". Il presidente dell'Aula di Strasburgo si è poi detto fiducioso della capacità del presidente indicato alla Commissione europea di ottenere l'appoggio anche del gruppo S&D. "Juncker presenterà un programma che potrà trovare il sostegno del gruppo socialista", ha concluso Schulz.

Renzi e la Germania. "Non credo sarà rimesso tutto in discussione, ma l'idea che andiamo in Europa a farci fare lezioncine anche basta" ha detto in serata Matteo Renzi al Tg1. "Con la Merkel ho trovato un punto d'intesa e io lo rispetto" aggiunge poi a 'Porta a Porta'. "Io faccio riferimento a quanto ho detto con la Merkel, con cui c'è un rapporto buono perché ci diciamo cose chiare e nette".

L'Italia e la crisi. "Sono tranquillo: noi questo Paese lo portiamo fuori dalle secche, lo portiamo fuori dalla crisi. Ma se facciamo l'Italia, in Europa andiamo e ci facciamo sentire". Quanto ai "soldi per la crescita" precisa il premier "ci sono su vari livelli". "Nei mille giorni necessari per fare le riforme vogliamo, nel rispetto delle regole, essere autorizzati ad utilizzare tutta la flessibilità che è possibile". Il criterio di flessibilità nei parametri europei, aggiunge Renzi, "immagino lo chiarirà Juncker". "Non ho parlato con lui e non credo ci sia bisogno che lo faccia, l'ho detto: non voto Juncker perché lo conosco ma perché c'è un documento che lo impegna e il documento è molto chiaro"."Ho detto con chiarezza che non sforiamo le regole, come ha fatto la Germania in passato, ma che chiediamo di essere messi nelle condizioni di fare le cose normali: se c'è da riparare una scuola non può essere il patto di stabilità a fermarci". Quanto alla "vicenda" dell'Alto commissario per la politica estera, il premier spiega a 'Porta a Porta' che per "ora è bloccata, dipende se il Pse otterrà o no quella carica di responsabilità, se sarà un uomo o una donna, se sarà italiano o no, ma so che la Mogherini sarebbe in grado di farlo. E sarebbe un problema perché ci sarebbe da sostituirla agli Esteri". "Ma non mi interessa mettere una bandierina, mi interessa il fatto che l'Italia sa fare tutto", ha concluso.

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