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Renzi: "Faremo le riforme, non lasceremo il Paese in mano a chi dice sempre no"

08 luglio 2014 | 13.00
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Il presidente del Consiglio a DigitalVenice: "Le idee e non le limitazioni possono salvare l'Europa. Se parliamo solo di limiti e burocrazia e differenze tra governi, perdiamo un'opportunità". Sul semestre europeo: "L'ambizione dell'Italia è più alta, è diventare leader non delle istituzioni ma dei cittadini". Carte, evidenziatori e spillatrice, Renzi twitta la foto della scrivania

(da Instagram)
(da Instagram)

"Le idee e non le limitazioni possono salvare l'Europa. Se parliamo solo di limiti e burocrazia e differenze tra governi, perdiamo un'opportunità. La sfida che invece oggi abbiamo davanti è quella di creare opportunità". Lo ha detto il premier Matteo Renzi, nel suo intervento a DigitalVenice, durante il quale ha spiegato: "Ogni singolo euro investito in infrastrutture digitali va escluso" dal Patto di stabilità Ue.

Ambizione italiana - "L'Italia e' leader per sei mesi delle istituzioni europee. Siamo orgogliosi di una responsabilita' così importante, ma l'ambizione dell'Italia è più alta, è diventare leader non delle istituzioni ma dei cittadini. Se l'Italia cambia se stessa può essere leader nei prossimi 20 anni". Lo ha detto matteo Renzi nel suo intervento, in inglese, a 'Digital Venice', sulle politiche per il digitale.

Occasione anche per l'Italia - Secondo il premier, "l'Italia ha una grande occasione, quella di 'fare l'Italia'. Smettiamola di piangerci addosso e proviamo, nei mille giorni che vengono, a cambiare faccia al Paese".

Lotta all'evasione - "Dobbiamo investire per ridurre l'evasione, come ci chiede l'Europa. Ma io devo presentare questa riforma non come una riforma europea, ma come un'idea di riforma civile", spiega Renzi.

Riforme - "Stiamo mettendo in campo tutto ciò che possiamo. Faremo le riforme che abbiamo promesso a livello istituzionale. Ma la prima riforma è creare spazio e lavoro per i nostri ragazzi".

"L'innovazione - ha aggiunto il premier - è il settore che crea più posti di lavoro e l'Italia deve avere il coraggio di smettere di piangersi addosso e cambiare. Cambiare sia sul fronte della burocrazia e della giustizia, che possono essere aiutate dall'innovazione tecnologica, sia per quel che riguarda i nostri ragazzi in modo che facciano crescere le idee, smettendo di pensare che l'Italia sia una terra dove non succede mai nulla. Non è così, perché in Italia accadono cose affascinanti", ha concluso Renzi.

Riguardo il Senato, "In questo momento stiamo discutendo della riduzione dei poteri. Per voi forse è normale per noi è rivoluzionario".

Quello che è certo, dice il premier, "faremo le riforme, perché è giusto che l'Italia torni a essere leader, a creare posti di lavoro e a dare speranza. Piaccia o meno a quelli che vogliono frenare, noi porteremo a casa il risultato".

"Il risultato - ha insistito Renzi - lo porteremo sulla legge elettorale, sulla riforma delle istituzioni, sulla riforma del mercato del lavoro, sulla semplificazione della burocrazia, sullo snellimento delle procedure della giustizia civile. L'Italia la cambiamo davvero - ha ammonito ancora-perché vogliamo troppo bene a questo Paese per lasciarlo in mano a quelli che sanno dire soltanto no e che passano il proprio tempo a disfare i progetti altrui. Andiamo avanti con l'aiuto e l'impegno di tutti e questo paese tornerà a creare speranza e posti di lavoro", ha concluso.

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