Il presidente della Repubblica alla cerimonia del Ventaglio: ''Non c'è stata né fretta né improvvisazione''. E poi: ''Non esercitatevi in previsioni: decido io quando dimettermi'' In Senato riprende l'esame degli emendamenti. Boschi: "Chi parla di svolta autoritaria ha le allucinazioni"
Sulle riforme "non c'è stata improvvisazione né improvvida frettolosità". All'indomani della giornata di stallo a Palazzo Madama sul ddl Boschi, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano va in pressing sulle riforme. "E' stato recepito un gran numero di sollecitazioni critiche e di emendamenti", dice il capo dello Stato alla cerimonia del Ventaglio, ricordando che il progetto di revisione della seconda parte della Costituzione solo un anno fa ha incassato un voto del Parlamento.
"E' un impegno di cui il governo Renzi si è fatto iniziatore, su mandato dello stesso Parlamento - sottolinea - espressosi con le mozioni approvate a schiacciante maggioranza dalla Camera e dal Senato il 29 maggio 2013 e l'orizzonte, fu fin dall'inizio, quello della ricerca di un'ampia convergenza politica in Parlamento".
SPETTRI AUTORITARI - Netto il monito ai partiti a non agitare spettri autoritari. "Per serietà e senso della misura nei messaggi che dal Parlamento si proiettano verso i cittadini, non si agitino spettri di insidie e macchinazioni autoritarie. Né si miri a determinare in questo modo un nuovo nulla di fatto in materia di revisioni costituzionali".
LEGGE ELETTORALE - Il testo varato in prima lettura dalla Camera sulla riforma elettorale è "destinato ad essere ridiscusso con la massima attenzione per criteri ispiratori e verifiche di costituzionalità che possono indurre a concordare significative modifiche".
DIMISSIONI - "Ve lo ripeto, non esercitatevi in premature e poco fondate previsioni" sulla mia ulteriore permanenza al Colle. Il presidente della Repubblica si rivolge alla stampa chiedendo di mettere fine alle ipotesi e ai retroscena sul suo futuro: "Vorrei potervi dissuadere dal gioco sterile delle ipotesi sull'ulteriore svolgimento delle mie funzioni di presidente, partendo dalle motivazioni e dalle condizioni dell'accettazione della mia rielezione, un anno e diversi mesi fa, a capo dello Stato. Ho sentito qui citare l'espressione che usai in proposito già nel messaggio al Parlamento il 22 aprile e in occasioni successive".
DISOCCUPAZIONE GIOVANILE - Napolitano torna a mettere l'accento sul lavoro dei giovani come priorità del Governo. ''Ogni proposta da sostenere in sede europea, così come ogni ulteriore azione di governo a livello nazionale, non può assumere come urgenza e priorità che l'obiettivo categorico di una crescita dell'occupazione, in particolare quella giovanile, perché solo quella può essere la cartina di tornasole nell'effettiva ripresa dell'economia italiana ed europea".
