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Riforme: Di Maio, due modifiche e l'ostruzionismo si ferma

24 luglio 2014 | 08.54
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''La fine dell'ostruzionismo è nelle mani di Renzi. Iniziamo dal Senato elettivo e dall'immunità. Diano un segnale di apertura e di dibattito su questi temi e l'ostruzionismo si può fermare''. Lo assicura il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, che in un'intervista ad 'Avvenire' si dice pronto al dialogo. ''Noi con il Pd -spiega- stiamo usando un metodo trasparente, senza veti e tabù. Facciamo una proposta, leggiamo la controproposta e poi, se possibile, cerchiamo una sintesi. Se la troviamo, la sottoponiamo online ai nostri iscritti. Il punto e' che quando c'è da mettersi a trovare un vero punto di contatto, loro rinviano''.

Oltre all'immunità e al Senato elettivo, afferma il deputato pentastellato, ''l'altra nostra priorità la riduzione del numero dei deputati e dei loro stipendi. E per l'Italicum sbarramento ai pregiudicati, doppio turno di lista per evitare nuovi Mastella che condizionino i governi, il no alle pluricandidature. Battano un colpo. Sui temi che ci stanno a cuore -continua - non diciamo 'prendere o lasciare'. Si trova il punto di contatto, poi decide la rete''.

Se le riforme non si dovessero fare, ''noi siamo pronti al voto'', avverte Di Maio, che aggiunge: ''Ma prima sarebbe auspicabile cambiare la legge elettorale. Noi siamo disponibili, con il Pd possiamo chiudere in pochi giorni''.

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