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Renzi: "Non ci saranno nuove tasse, né manovre correttive"

21 agosto 2014 | 21.02
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"Ulteriori imposte solo chiacchiere d'agosto", rassicura il premier che esclude tagli alle pensioni. Ai sindacati: "Autunno caldo? Facciano loro". Sull'Iraq: "L'Europa sia in prima linea, non stia a guardare". Bisognerebbe "isolare con una strategia politica i paesi che sostengono il terrorismo"

Matteo Renzi (Infophoto) - INFOPHOTO
Matteo Renzi (Infophoto) - INFOPHOTO

''Non ci saranno nuove tasse, anzi come abbiamo fatto con gli 80 euro, cercheremo di farlo per altre fasce. Ma va ridotta ulteriormente la spesa, visto che si spendono 800 miliardi e sono troppi. Quindi ipotesi di tasse sulle pensioni o altro sono solo chiacchiere, chiacchiere di agosto''. Matteo Renzi, intervistato dal Tg5, esclude che il governo deciderà nuove tasse o interventi su pensioni o manovre correttive. "Chi oggi parla di manovre, di pensioni... beh, insomma, parla di cose che non sono all'ordine del giorno'', specifica Renzi sottolineando che "alcune chiacchiere di agosto della politica sono come le chiacchiere dei direttori sportivi sui giocatori: a fine campagna, le notizie sono poche''. E ai sindacati dice, ironizzando: "Vogliono un autunno caldo facciano loro... già l'estate non è stata granché''.

Capitolo Iraq. ''Se l'Europa è una cosa seria, deve stare là dove c'è il dolore, non deve restare a dormire come ha fatto troppe volte in passato''. Le istituzioni internazionali "hanno già iniziato a intervenire per sradicare la barbarie. Hanno cominciato gli Stati Uniti, siamo dentro a una alleanza internazionale che sta dando una mano - sottolinea il premier -. Abbiamo portato 6 C-130 con gli aiuti umanitari, consegneremo le armi ai curdi e agli iracheni che combattono contro il terrorismo''.

''Certo si può e si deve fare di più, ma - avverte- credo che quello che è fondamentale, è poter dire che per una volta la comunità internazionale c'è e l'Europa è in prima linea anziché stare a guardare come ha fatto altre volte''.

I paesi che ospitano e finanziano il terrore vanno isolati con una "strategia politica intelligente", sostiene Renzi. Bisogna "far capire che è giusto e conveniente stare dalla parte dei valori, della civiltà. Noi lo stiamo facendo in modo ragionato: per la Libia siamo partiti dalla Tunisia e dall'Egitto, il cui nuovo vertice è strategico per risolvere il problema del Nord Africa e in parte Iraq, Siria e tutta quell'area del Medio Oriente e del Golfo. Dobbiamo portare con noi i paesi arabi, non solo occidentali e americani, e di conseguenza isolare chi sostiene il terrorismo''.

''Le cose che ho visto in Iraq - conclude il premier - mi hanno convinto e mi hanno commosso, perché, quando vedi bambini fucilati, donne violentate e giornalisti a cui viene tagliata la gola, ti rendi conto che non è più in ballo la discussione politica ma la dignità dell'uomo".

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