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Renzi lancia i 'Millegiorni' per le riforme: countdown al via, nel 2017 ci giudicherete

01 settembre 2014 | 12.50
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Il premier: "Nel momento in cui sei accusato di 'annuncite' noi rispondiamo con un elenco di date". E sottolinea: "Sugli 80 euro non torniamo indietro, sul lavoro la Germania è un modello". Poi chiarisce: "Non c'è nessuna discussione sul rimpasto". Nell'ultimo Cdm via libera allo Sblocca Italia e alla riforma della giustizia

Renzi lancia i 'Millegiorni' per le riforme: countdown al via, nel 2017 ci giudicherete

"I mille giorni sono una occasione ghiotta per la politica: dimostrare che le riforme si possono fare. Questo è il Paese che è apparso sulla scena internazionale come il Paese dei veti. Dei no, non si può. Delle lungaggini e delle procedure. Al termine di questo periodo avremo un Paese più coraggioso, più semplice, più competitivo". Matteo Renzi lo assicura nel testo di presentazione del sito dedicato ai 'Millegiorni' che poco più tardi illustra in conferenza stampa a Palazzo Chigi, a tre giorni dal fischio di inizio con il via libera allo Sblocca Italia e alla riforma della giustizia da parte del Cdm.

"Passo dopo passo riporteremo l'Italia al suo posto. A guidare l'Europa del coraggio, non a inseguire i fantasmi della paura" scrive il premier, per il quale è necessario "cambiare alla radice" e, per farlo, "dobbiamo giocare all'attacco, non in difesa. Scegliere il coraggio, non la paura. Questo è il nostro orizzonte" per un'Italia "libera dalle pastoie burocratiche e dal potere di rendita dei soliti noti". E avverte: "Guardiamo negli occhi tutti, ma non guardiamo in faccia nessuno".

Passodopopasso.italia.it - Poi arriva la presentazione del sito dedicato alla mission del governo (passodopopasso.italia.it). "Per noi oggi è il giorno della partenza dei 'Millegiorni', c'è anche un countdown" dice Renzi che mette subito in chiaro: "La verificabilità dei risultati è la grande rivoluzione nella politica italiana. Nel momento in cui sei accusato di 'annuncite', malattia tipica di una parte del ceto politico, noi rispondiamo con un elenco di date alle quali siamo autocostretti".

"In questi mille giorni - spiega - si vedrà se le proposte che abbiamo fatto troveranno concretizzazione o meno". Il programma è quello "su cui saremo giudicati nel maggio 2017" e il "lavoro sarà coordinato da Delrio e Boschi".

Sul sito "ci saranno elementi nuovi che verranno dall'attività parlamentare, dalle scelte dei ministri, dal dibattito con i cittadini - illustra il premier - Domani vedrete tutte le iniziative sull'agricoltura collegate all'Expo e all'export, mercoledì questo sito conterrà il percorso della riforma sulla scuola". Il sito, che "avrà come possibilità il coinvolgimento con uno spazio di azione dei cittadini", è "come un puzzle, la cui cornice per noi è chiara e i cui pezzi saranno aggiunti giorno dopo giorno".

Insomma, scrive poi su Twitter, "l'Italia la cambiamo, piaccia o non piaccia ai soliti noti esperti di palude. #millegiorni e l'Italia tornerà leader, non follower".

"Ha un senso impiccarsi a una data? Sì - dice il presidente del Consiglio in conferenza stampa - Ciascuno deve rendere conto di quel che fa e mettere una data precisa è stato l'elemento che ha consentito di superare tante resistenze". Ed elenca quanto fatto in sei mesi, dalla riforma del lavoro a quella della Pa, la riforma del Senato e quella della legge elettorale.

"La direzione l'abbiamo tracciata, ci potranno accusare di arroganza ma l'Italia la prendiamo per mano e passo dopo passo la portiamo lì. Sugli 80 euro non torno indietro" scandisce presentando il programma.

Lavoro - Parlando di lavoro, "credo che il contratto a tutele crescenti" troverà "un'ampia maggioranza nella discussione parlamentare" dice Renzi. Poi l'articolo 18. "Il dibattito estivo è un evergreen" osserva il presidente del Consiglio, spiegando che in Italia "i casi che vengono risolti sulla base dell'art. 18 sono circa 40mila e per l'80% finiscono con un accordo. Dei restanti 8000, solo 3000 circa vedono il lavoratore perdere. Quindi noi stiamo discutendo di un tema che riguarda 3000 persone l'anno in un Paese che ha 60 milioni di abitanti. Il problema quindi non è l'art. 18, non lo è per me e non lo sarà".

"Dobbiamo rendere il nostro mercato del lavoro come quello tedesco. La Germania è un modello in particolare su questo" rimarca il premier, ribadendo l'intenzione di riscrivere lo Statuto dei lavoratori e semplificare le forme contrattuali: "Quando ci renderemo conto che un imprenditore non può morire di pastoie burocratiche per assumere una persona, l'Italia sarà finalmente un Paese normale".

Proprio riguardo alle imprese, "la Bce darà a settembre 200 miliardi di euro alle banche e noi - assicura - vigileremo perché le banche diano soldi alle imprese".

Scuola - Quanto alla scuola, "ho letto che non siamo in condizioni di fare" la riforma, ma "sulla scuola il programma è già pronto, già da qualche giorno se non da qualche settimana. Siamo già in condizioni di farla". E annuncia: "Mille asili in mille giorni".

Poi ricorda che "un ministro lascerà il governo il 25 o 26 ottobre, dopo il voto del Parlamento europeo, da un paio di giorni prima cominceremo a pensarci. Fino ad ora la Mogherini è ministro degli Esteri, la squadra della Farnesina funziona, continuiamo a lavorare con la Mogherini che sarà con me, insieme alla Pinotti, a Cardiff per il vertice Nato. Non c'è nessuna discussione sul rimpasto, anche se vedo straordinari virgolettati sui giornali che mi attribuite".

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