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Consulta, tra il 1995 e il 1997 il record di vacatio: 623 giorni senza plenum

17 settembre 2014 | 17.54
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Spesso sono trascorsi mesi e anche anni per il passaggio tra vecchi e nuovi membri della Corte costituzionale. L'attuale vuoto non è dei più lunghi, visto che Gaetano Silvestri e Luigi Mazzella, i giudici da sostituire, sono cessati dal mandato il 28 giugno scorso, quindi 82 giorni or sono

Il Palazzo della Corte Costituzionale (Adnkronos)
Il Palazzo della Corte Costituzionale (Adnkronos)

Tra il 23 ottobre 1995 e il 9 luglio 1997 trascorsero 623 giorni dalla fine del mandato di Vincenzo Caianiello e il giuramento del suo successore Annibale Marini, che quel giorno appunto giurò da giudice costituzionale, dopo essere stato eletto dal Parlamento il 18 giugno precedente. Finora è il record di giorni in cui la Corte costituzionale ha operato senza plenum, in attesa che venisse coperta la vacatio determinatasi alla scadenza del mandato di un giudice.

Ci vollero invece 536 giorni per conoscere il successore di Romano Vaccarella, dimessosi dalla Consulta il 4 maggio 2007. Il 21 ottobre 2008 il Parlamento elesse Giuseppe Frigo, che giurò 2 giorni dopo. Lo stesso Vaccarella, insieme a Ugo De Siervo, era approdato alla Corte costituzionale dopo numerose fumate nere del Parlamento in seduta comune, che impiegò 519 giorni per eleggerli, il 24 aprile 2002, in sostituzione di Cesare Mirabelli e Francesco Guizzi, cessati dal mandato il 21 novembre 2000. Il giuramento dei nuovi eletti avvenne il 29 aprile.

Questi dati non rappresentano comunque eccezioni, visto che sovente sono trascorsi mesi e anche anni per il passaggio tra vecchi e nuovi membri della Corte costituzionale. E i periodi più lunghi hanno sempre riguardato i giudici di nomina parlamentare: ad esempio, 387 giorni tra Renato Dell'Andro e Cesare Mirabelli, 379 tra Leonetto Amadei ed Ettore Gallo, 353 tra Giuseppe Branca e lo stesso Amadei.

L'attuale vacatio non rappresenta quindi una delle più lunghe, visto che Gaetano Silvestri e Luigi Mazzella, i giudici da sostituire, sono cessati dal mandato il 28 giugno scorso, quindi 82 giorni or sono.

Come ha fatto da ultimo il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, sovente i capi dello Stato sono intervenuti per sollecitare un rinnovo rapido dei giudici costituzionali. Il 16 novembre del 1963 Antonio Segni poneva il problema del rinnovo tempestivo della Consulta e della necessità di una revisione del suo complicato meccanismo di rinnovazione parziale. Francesco Cossiga il 7 novembre 1991 prefigurava anche l'ipotesi di uno scioglimento delle Camere in ragione dell'inerzia parlamentare nella reintegrazione del plenum della Corte. E il 26 febbraio 2002 Carlo Azeglio Ciampi sottolineava ai presidenti delle Camere la gravità della situazione derivante dal mancato rinnovo di due giudici costituzionali.

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