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Voto in Scozia, Maroni: "Lasciare la parola al popolo porta solo vantaggi"

19 settembre 2014 | 20.20
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Il presidente della Regione Lombardia dopo la vittoria del no all'indipendenza scozzese: "Bisogna avere coraggio". Borghezio all'Adnkronos: "Il sogno di Braveheart non è finito". E l'europarlamentare leghista spera "si potrà fare prestissimo almeno in Veneto e Lombardia". Il segretario del Pd lombardo: " Una lezione per la Lega, sconfitto il secessionismo"

(Infophoto)
(Infophoto)

La "lezione" del referendum sull'indipendenza della Scozia "è che bisogna avere il coraggio di lasciare la parola al popolo sovrano, perché se ne hanno solo vantaggi". Così il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni commenta, in conferenza stampa a Milano, la vittoria del 'no' all'indipendenza scozzese.

Borghezio deluso - Alla luce del risultato, l'europarlamentare della Lega Nord Mario Borghezio all'Adnkronos dice che "il sogno di Braveheart non è finito. Lo diciamo ai gufi: questa battaglia è linfa vitale per tutti coloro che in Europa e nel mondo si battono per la difesa dell'identità culturale dei popoli, quindi della libertà. Meglio un giorno da Braveheart che 100 anni da servi della banche''.

L'esponente del Carroccio, che nei giorni scorsi aveva lanciato un appello in gaelico per invitare gli scozzesi a votare 'sì', concludendo con il grido di 'Alba saor', assicura che la vittoria del fronte unionista ''non fermerà il separatismo e la voglia d'indipendenza di altre realtà europee. Il popolo verde della Lega non vede l'ora di votare, come spero si potrà fare prestissimo almeno in Veneto e Lombardia''. Il no all'indipendenza arrivato da Edimburgo, comunque, ''è per noi una forte delusione - ammette - perché noi della Lega ci speravamo".

Il Pd in Lombardia - Per Alessandro Alfieri, segretario del Pd lombardo, l'esito del referendum "ha dichiarato la sconfitta della linea secessionista, emulata dalla Lega".

Si rafforzano invece, aggiunge, "l'idea della costruzione degli Stati Uniti d'Europa e il riconoscimento delle autonomie locali. E' tempo che la Lega smetta con le inutili derive indipendentiste, perché non ha senso buttare via 30 milioni di euro".

Il voto dei 16enni - Per Riccardo Nencini, segretario del Psi, "la Scozia ha scelto l'unione. Uno schiaffo ai tanti scissionisti e separatisti sparsi in Europa''. Per Nencini, ''arriva dalla Scozia una grande lezione di civiltà, un segnale da cogliere. Decisivo il voto dei sedicenni, una nuova generazione impegnata nella scelta della vita democratica. Allarghiamo la platea della partecipazione anche ai ragazzi che hanno maggiori possibilità rispetto al passato di essere informati e possono contribuire alle decisioni di largo interesse. Alla Camera e al Senato due disegni di legge socialisti che vanno in questa direzione. Una scelta giusta'', ha concluso.

Nel giorno successivo alla consultazione scozzese comunque, e alla vigilia della manifestazione di domenica a Cittadella, i parlamentari leghisti 'sfidano' il premier a eliminare l'opposizione alla delibera di palazzo Balbi, che sancisce i referendum per l'indipendenza e l'autonomia del Veneto. "Ora parlare di indipendenza non sarà più un tabù. La lezione di democrazia della Scozia sia di esempio a Renzi: invitiamo il premier a ritirare, da subito, il vergognoso ricorso contro i referendum consultivi approvati dal consiglio regionale veneto''.

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