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Napolitano: "Politiche coraggiose contro la disoccupazione"

22 settembre 2014 | 18.57
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il presidente della Repubblica alla cerimonia di inaugurazione del nuovo anno scolastico: "Basta conservatorismi e corporativismi, concretizzare gli annunci del governo sulle riforme"

Giorgio Napolitano (Foto Infophoto) - INFOPHOTO
Giorgio Napolitano (Foto Infophoto) - INFOPHOTO

"In questo paese che amiamo, non possiamo più restare prigionieri di conservatorismi, corporativismi e ingiustizie". Per uscire dalla crisi sono indispensabili "politiche nuove e coraggiose per la crescita e l'occupazione", soprattutto per i giovani. Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel suo intervento alla cerimonia di inaugurazione dell'anno scolastico 2014-2015.

"Oggi non solo l'Italia, ma tutta l'Europa, sono alle prese -ricorda il capo dello Stato- con una profonda crisi finanziaria, economica, sociale. E fanno fatica ad uscirne. Possono uscirne solo insieme, con politiche nuove e coraggiose per la crescita e l'occupazione, dirette soprattutto e più efficacemente ai giovani".

Sul fronte delle riforme, Napolitano chiede di passare dagli annunci ai fatti. "Confidiamo nella chiarificazione e concretizzazione degli impegni annunciati dal governo per il superamento di situazioni ormai insostenibili, che le politiche del passato non hanno mai risolto".

L'Europa deve proseguire lungo il cammino dell'integrazione, rinunciando ai nazionalismi, sottolinea il capo dello Stato. Per uscire dalla crisi che ha colpito il vecchio continente "ci si deve non già chiudere nei vecchi recinti nazionali e sbraitare contro l'Europa, ma stringerci ancor piu' in uno sforzo comune, integrare ancor piu' le nostre energie, in spirito di solidarietà nella grande Europa unita che abbiamo via via costruito in oltre sessantanni".

"L'Europa -dice Napolitano rivolgendosi ai giovani- è il luogo del vostro futuro e già del vostro immediato domani, e il centro ideale dei valori di modernità e di progresso in cui credere. E oggi che vediamo il mondo, e anche regioni vicine all'Europa, in preda a venti e convulsioni di guerra, di intolleranza, di persecuzione, rendiamo omaggio agli statisti e agli uomini di visione e di azione, che immaginarono un grande continente come l'Europa finalmente liberato da divisioni fatali, da nazionalismi e bellicismi, finalmente in pace con se stesso e con il resto del mondo. Quel progetto di unione e cooperazione pacifica per tuti i paesi e i popoli d'Europa nacque dalle terribili esperienze della prima e della seconda guerra mondiale".

Il capo dello Stato esorta infine a coltivare "i valori della legalità, del rispetto delle istituzioni, del dialogo, valori che si servono non a parole ma rifiutando nei fatti ogni violenza, ogni sopruso, ogni forma di corruzione".

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