L'ex segretario Pd in vista del voto in parlamento sul Jobs Act, già approdato al Senato: ''Non ho bisogno di farmi spiegare cosa è una ditta dai neofiti...". Invito alla cautela sul Tfr in busta paga: ''Sono soldi dei lavoratori, non del governo''. Difesa dei sindacati: ''Ingiusto schiaffo a chi sta sul fronte''. Renzi: "La riforma la facciamo comunque, è questione di giorni"
Nel voto finale della delega sul Jobs Act "certamente non mancherà la lealtà verso il partito e il governo". A dirlo è l'ex segretario Pd Pier Luigi Bersani parlando con i cronisti in vista del disco verde parlamentare alla riforma del lavoro del governo di Matteo Renzi, su cui in Direzione si è spaccata la minoranza dem e già approdata nell'aula del Senato (DIRETTA). "Che sia ben chiaro che quando voto non ho bisogno di farmi spiegare cosa è una ditta dai neofiti...", mette in chiaro l'ex-segretario del Pd.
TFR - Da Bersani arriva un invito alla cautela sulla mossa del Tfr anticipato in busta paga, su cui i sindacati hanno già espresso molti dubbi. "Se uno vuol far qualcosa coi soldi dei lavoratori, parla con i lavoratori. Non sono soldi del governo o delle imprese". E comunque, osserva l'ex-segretario, "bisogna sempre essere cauti quando ci si mangia oggi le risorse di domani. Un conto è se uno li mette nella previdenza complementare, un conto se si bruciano le risorse..".
SINDACATI - Il leader della minoranza dem difende con forza i sindacati, sottoposto a un fuoco di fila da parte del segretario- premier. "Se Renzi vuole saperlo, glielo dico io. Io so dov'era il sindacato in questi anni: davanti alle fabbriche a metterci la faccia. Trovo profondamente ingiusto questo schiaffo a chi è sul fronte del lavoro in una situazione così drammatica" e si trova "pure il bell'incoraggiamento del presidente del Consiglio...".
'NESSUNA SPACCATURA IN DIREZIONE' - Tornando al voto di lunedì in Direzione, per Bersani non c'è stata ''nessuna spaccatura nella minoranza. tutti hanno pensato: è un passo avanti, ma non sufficiente. Il pensiero comune è stato quello. Poi c'è chi si è astenuto e chi ha votato contro. Non siamo un'organizzazione. Ci sono sensibilità, opinioni".