Così il presidente della Repubblica, a quanto si apprende dall'ufficio stampa del Quirinale, durante l'incontro con il Consiglio direttivo della Banca centrale europea a Napoli: "La nostra principale preoccupazione è l'altissimo tasso di disoccupazione". Il presidente dell'Eurotower: "La priorità è ridare la fiducia alle imprese"
''L'Italia intende portare avanti con determinazione e accelerare un chiaro impegno di superamento di sue debolezze strutturali, a cominciare dal così elevato debito pubblico, ma al tempo stesso nel contribuire all'agenda europea di questo semestre agisce per spostare l'accento delle politiche europee verso programmi coordinati di investimento per l'innovazione e la creazione di lavoro".
Lo ha detto, a quanto si apprende dall'ufficio stampa del Quirinale, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel corso dell'incontro con il Consiglio direttivo della Bce a Napoli.
E ancora: "La sfida numero uno è aprire un nuovo sentiero di forte e sostenibile crescita in Europa'' ha detto il capo dello Stato. ''La nostra principale preoccupazione - ha rimarcato - è naturalmente l'altissimo tasso di disoccupazione raggiunto nell'area euro e soprattutto in alcuni Paesi come l'Italia. E questo è un motivo di preoccupazione non solo per il presente, ma anche in una prospettiva più lunga''.
E il messaggio che arriva dal presidente Bce Mario Draghi da Napoli è chiaro: solo le riforme strutturali possono dare margini di bilancio all'Italia. "Le riforme strutturali sono essenziali per sostenere le politiche fiscali". Con un alto debito, "è solo attraverso le riforme strutturali che accrescono il potenziale di crescita e rendono sostenibile il debito che si può creare spazio per usare la politica fiscale nel futuro", spiega Draghi. Per aggiungere: si tratta di politiche "rilevanti per l'Area euro e specialmente per l'Italia".
La priorità "è ridare la fiducia", evidenzia il presidente Bce, aggiungendo: "Solo se le imprese hanno fiducia nel futuro delle finanze pubbliche e nella crescita possono investire".
"Penso - prosegue - che siamo tutti d'accordo sul fatto che la politica monetaria da sola non può restituire fiducia e far ritornare l'area Euro alla crescita". In questa fase del ciclo economico, spiega, "la chiave per sostenere la crescita è l'incremento degli investimenti. La politica monetaria può giocare il ruolo di abbassare il costo dei capitali". Ma "la politica fiscale e le riforme strutturali devono fare la loro parte".