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Renzi: "Dall'Ue né procedure né minacce".

22 ottobre 2014 | 10.04
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Il premier nelle comunicazioni alle Camere sul Consiglio Ue che si riunirà da giovedì a Bruxelles: "E' un passaggio rilevante, l'Europa volta pagina". Bruxelles: "Le consultazioni in corso non pregiudicano le valutazioni". Bonus bebè, il Tesoro: tetto a 90mila euro annui e sarà erogato mensilmente

Renzi alla Camera
Renzi alla Camera

"L'Europa sta cambiando" e l'Italia deve pensare che "non siamo osservati speciali" ma "un Paese che sta facendo un percorso di riforme indispensabili non perché lo pensa l'Ue ma perché lo abbiamo deciso". Lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi nelle comunicazioni alle Camere sull'imminente Consiglio Ue che si riunirà a Bruxelles a partire da giovedì.

"In queste ore a fronte di rilievi sempre fatti rispetto alla legge di stabilità si dice 'arriva la lettera della Ue', cosa che fa evocare chissà quali procedure, messaggi o minacce", ha sottolineato. Ma tutto questo "è naturale", perché è "naturale che l'Italia sia protagonista con la propria voce e sia capace di presentarsi non per diktat esterni ma per convinzione di aver fatto ciò che promette", ha sottolineato il premier.

"Insisto, nel tentativo di stimolare la comunità italiana: oggi viviamo una sorta di subalternità culturale, basta una mezza dichiarazione del portavoce dell'aiutante del sottosegretario della Commissione per avere titoloni sui giornali tipo 'L'Ue avverte, intima, minaccia'". "Un atteggiamento che noi agevoliamo e valorizziamo, siamo abituati a considerare l'Europa altro rispetto a noi", ha detto il premier.

"L'Italia - ha sottolineato - si presenta a questo vertice avendo mantenuto l'impegno ad aprire alcuni cantieri di riforma credibili, ma ha bisogno di uno scatto in più, quello della consapevolezza di quello che siamo e rappresentiamo".

Il Consiglio europeo di giovedì e venerdì "è un passaggio rilevante, le nuove istituzioni sono state designate", ha continuato Renzi. "La preoccupazione che esisteva circa il passaggio di consegne pare essere finalmente fugata, l'Europa volta pagina nella guida delle sue istituzioni", ha aggiunto il premier.

Per quel che riguarda le questioni economiche c'è "la necessità di avere le nuove istituzioni pienamente operative al lavoro", ma "il clima della comunità economica internazionale sta rapidamente cambiando: il prossimo G20 metterà al centro la crescita, la priorità sarà la crescita".

"E' stata una grande vittoria aver imposto un piano investimenti di 300mld di euro, una attenzione non solo per il rigore e l'austerità ma anche per gli investimenti. E questo piano sta nella presidenza Junker, non in quella Barroso", ha poi detto Renzi.

Nel Consiglio europeo, ha assicurato, "l'Italia farà sentire la sua voce sul tema delle interconnessioni tra Francia e Spagna" per il trasporto dell'energia alla luce del problema rappresentato dal fatto che "l'Europa non dialoga al suo interno e non mette in connessione ciò che già ha".

Riguardo alla crisi Ucraina, Renzi ha parlato di "passi in avanti significativi" tra Mosca e Kiev "concretizzati a Minsk, che hanno trovato nuova linfa nei colloqui di Milano: lo spirito di Milano ha consentito tre incontri tra Putin e Poroshenko".

"L'Italia è convinta della necessità di preservare l'unità, l'integrità e la libertà del popolo ucraino" ha lavorato perché finisse l'escalation, ma nello stesso tempo opera per un "processo di recupero della Russia come punto di riferimento". "L'Europa - ha quindi aggiunto - si costruisce anche nel rispetto del vicino, e il popolo russo è il suo vicino più grande", ha ricordato il presidente del Consiglio

Le consultazioni dell'Ue - Quanto alla Commissione, ha chiarito il portavoce del commissario europeo agli Affari economici, Simon O'Connor, "sta attualmente valutando" le leggi finanziarie di alcuni Paesi membri, tra cui l'Italia, "consultazioni tecniche sono in corso e queste non pregiudicano l'esito della valutazione" dell'esecutivo, atteso per il 29 ottobre. O'Connor ha sottolineato che eventuali rilievi "saranno fatti nella maniera che riteniamo opportuna, via mail, con telefonate o con lettere formali".

Incontro con le Regioni - Intanto, riguardo all'incontro in programma giovedì tra governo e regioni sulla legge di stabilità, il presidente della Conferenza delle Regioni Sergio Chiamparino ha smentito l'ipotesi di un rinvio: ''Appresa la notizia di una possibile sconvocazione - ha spiegato - ho preso contatti con il sottosegretario Delrio che mi ha confermato l'incontro'' per giovedì mattina alle 8.00 a Palazzo Chigi.

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