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Scalfarotto: "Il ricorso al decreto legge è un male necessario"

23 ottobre 2014 | 12.43
LETTURA: 6 minuti

Il sottosegretario alle Riforme e ai Rapporti con il Parlamento ospite di Adnkronos Incontri: "Oggi per fare le cose e 'consegnare' al cittadino il prodotto purtroppo è la via maestra". Sul nodo Consulta: "Il M5S lasci l'Aventino e faccia proposte". Sulle unioni omosessuali: "Vuoto normativo non degno dell'Italia". Renzi risponde a Boldrini: "Il decreto legge è l'unico strumento tempestivo"

Ivan Scalfarotto (Infophoto) - PRISMA
Ivan Scalfarotto (Infophoto) - PRISMA

"Dobbiamo metterci d'accordo: c'è chi attacca il governo perché annuncia e fa poco, altri dicono che utilizziamo troppo la decretazione d'urgenza. Bisogna intendersi: stiamo facendo le riforme istituzionali proprio per garantire che le decisioni importanti siano prese in modo efficiente. In questo momento i Regolamenti parlamentari sono estremamente farraginosi. Oggi per fare le cose e 'consegnare' al cittadino il prodotto, purtroppo la via maestra, per le parti in cui è possibile, è il decreto". Lo dice il sottosegretario alle Riforme e ai Rapporti con il Parlamento Ivan Scalfarotto, ospite di Incontri Adnkronos (VIDEO).

Con le riforme costituzionali "sarà più difficile emanare decreti legge -spiega- ma si inserisce la possibilità per il governo di individuare alcuni progetti di legge specifici e strategici sui quali il governo può chiedere al Parlamento di decidere". Allo stato attuale, "il ricorso al decreto legge è purtroppo un male necessario", mentre a regime il decreto servirà esclusivamente rispetto ad un evento che richiede un intervento immediato, come nel caso di un'alluvione, esemplifica il sottosegretario.

Quanto all'iter delle riforme a Montecitorio, "ci aspettiamo un lavoro approfondito ma non infinito. Speriamo entro la fine dell'anno di poter avere la lettura della Camera, anche perché il lavoro fatto al Senato è stato molto approfondito. Certamente la seconda lettura deve servire a migliorare aspetti sui quali un'ulteriore riflessione può essere fondamentale e noi vogliamo non solo fare ma fare bene. Vogliamo approfittare del passaggio alla Camera, per migliorare aspetti tecnici, però le linee fondamenti della riforma, la sua filosofia, penso non possano essere modificate", osserva Scalfarotto.

Consulta - "Credo che il Movimento Cinque Stelle abbia fallito la promessa con il suo elettorato. Avevano promesso di rinnovare la politica italiana, ma la politica la si rinnova sporcandosi le mani, non ritirandosi sull'Aventino e rifiutandosi di parlare con gli altri". "Ora -prosegue- per l'elezione dei giudici costituzionali la regola richiede che si raggiunga una maggioranza amplissima, i tre quinti dei componenti del Parlamento, proprio perché si tratta di organi di garanzia. Se non si comprende neanche che la partecipazione all'individuazione degli organi di garanzia non è un compromesso morale e che trattare con il Pd sul giudice costituzionale non è sporcarsi le mani, ma collaborare alla gestione della cosa pubblica, che è ciò che deve fare un partito politico...".

"Aspetto di vedere -aggiunge- cosa farà il Movimento Cinque Stelle, che è una forza politica legittimata da milioni di italiani. Ma questi voti di così tanti nostri concittadini devono entrare nell'energia collettiva che serve a gestire questo Paese. Se restano da una parte, con un'aria di superiorità, che mi ricorda la vecchia sinistra perdente, di chi dice noi siamo migliori, non ci sporchiamo le mani con voi mafiosi e disonesti...".

"Io -sottolinea Scalfarotto- faccio politica per passione, e tutto mi sento di essere tranne che un mafioso o una persona meno che integra e sentirmi dire cose mi fa pensare a come si possa lavorare insieme... Qui si tratta di dire: la Corte Costituzionale è a garanzia di tutti, troviamo dei un nome, dei nomi che funzionino per tutti".

"Loro hanno delle proposte? Ascoltiamole. Sono proposte su persone di livello? Benissimo. La stessa cosa vale per il Csm. Però -conclude- finché ci sarà questo atteggiamento di presunta superiorità morale e di separazione totale penso che continueranno a perdere voti. Perché, di fatto, non incidono sulla realtà".

Unioni omosessuali - Parlando delle coppie di fatto e delle unioni omosessuali, Scalfarotto difende la decisione del sindaco di Roma, Ignazio Marino, sulla trascrizione dei matrimoni fra gay contratti all'estero: "Siamo in un vuoto normativo che grida allo scandalo". "Siamo l'unico Paese -aggiunge- in cui le unioni omosessuali tra due persone che si amano, hanno un progetto di vita insieme, pagano regolarmente le tasse, non sono normate in nessuna maniera. Questo vuoto normativo crea confusione: i sindaci sono l'autorità politica più vicina ai cittadini e si trovano pressati da un bisogno irrefrenabile da parte delle loro comunità". Scalfarotto non ha dubbi: "Bisogna che il Parlamento decida".

La Leopolda - A proposito degli appuntamenti coincidenti a sinistra, l'appuntamento dem e la manifestazione Cgil, Scalfarotto annuncia "Io andrò a Firenze, come ormai da molti anni. Sono un habitué della Leopolda da tempi non sospetti". Per il sottosegretario alle Riforme e ai Rapporti con il Parlamento non c'è il rischio che il partito si spacchi tra l'anima di governo e quella della sinistra 'di lotta'. "Il Pd - afferma - sta mantenendo la promessa fatta alla sua fondazione. Il Pd era la scommessa legata al cambio di millennio, alla vocazione maggioritaria, come diceva Veltroni: una nuova formazione molto inclusiva aldilà delle tradizioni novecentesche, senza doversi vergognare di essere stati comunisti o democristiani, che peraltro avevano fatto la Costituzione".

Legge elettorale - "Vogliamo una legge elettorale - afferma Scalfarotto - che dica subito chi ha vinto e che garantisca governi che durino cinque anni. Al termine dei cinque anni nessuno può tornare dall'elettorato e dire 'non mi hanno lasciato fare'. Il premio alla lista assicura maggiore responsabilità perché assicura 'accountabuility', porta ad un bipartitismo, incoraggia le forze a fondersi in partiti ampi".

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