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Delrio: "Le regole dell'Ue prevedono flessibilità se c'è recessione"

23 ottobre 2014 | 19.20
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Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio a 'Porta a Porta': "L'Italia ha chiesto più tempo per il saldo strutturale di bilancio perché c'è una fase eccezionale". Sulla Leopolda: "Non è un secondo partito". Sulla manifestazione di sabato: "Non siamo nemici della piazza Cgil"

Graziano Del rio (Infophoto) - INFOPHOTO
Graziano Del rio (Infophoto) - INFOPHOTO

"Stiamo ai fatti: il fatto è che l'Italia ha chiesto più tempo per il saldo strutturale di bilancio perché c'è una fase eccezionale di recessione, di regressione economica, in tutta Europa. E' previsto dalle regole dell'Unione che in questi casi eccezionali si possa far ricorso alla flessibilità, posticipando il pareggio". Lo ha detto il sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio a 'Porta a Porta', commentando la lettera della Commissione Ue con i rilievi alla legge di stabilità.

Tutto ciò "fa parte di una normale interlocuzione: non siamo scolaretti, siamo fondatori dell'Unione europea e c'è un dialogo con i rappresentanti dell'Europa", ha aggiunto Delrio sottolineando, inoltre come per l'Italia "non c'è un problema di far fronte al debito, siamo in grado di farvi fronte".

Quanto a quella che sarà la risposta del ministro dell'Economia Carlo Padoan secondo Delrio "risponderà facendo presente tutti gli elementi che ci hanno portato a chiedere di posticipare il pareggio". Il governo, ha proseguito, d'altronde "non aveva alternative" perché agendo diversamente "avrebbe perduto un altro punto di Pil".

Parlando della Leopolda, Delrio ha dichiarato: "Non è un secondo partito. Ci sono gruppi e fondazioni che arricchiscono il dibattito. In tutti i partiti moderni le discussioni non avvengono solo nelle sezioni: il partito deve essere aperto, non si può soffocare tutto nella struttura di partito". "La Leopolda - ha spiegato - è un'occasione per tanta gente di dare un contributo di idee... vorrei che ce ne fossero molte".

A proposito della partecipazione di qualche esponente Dem alla manifestazione Cgil di sabato prossimo, Delrio ha osservato: l'iniziativa "sarà prevedibilmente contro i provvedimenti del governo" ma "tutti si sentano liberi, non vogliamo negare i diritti di nessuno e nemmeno dare permessi ma essere lì può creare qualche imbarazzo".

Delrio ha ribadito che quella del lavoro è la questione al centro delle preoccupazioni del governo: "Non affamiamo i pensionati, né rendiamo schiavi i lavoratori ma aumentiamo la flessibilità e nello stesso tempo le garanzie". Delrio ha ammesso la possibilità per gli esponenti della sinistra del partito di prendere parte alla manifestazione "come segno di solidarietà e vicinanza ma quello che conta è che in Parlamento i provvedimenti poi vengano votati".

Le preoccupazioni di quella piazza, ha sottolineato, "sono le nostre preoccupazioni, tutti abbiamo a cuore i lavoratori e questo è stato al centro dell'attività del governo: il nostro cuore è con loro. Non siamo nemici di quella piazza". Quanto alla possibilità che esponenti di spicco come Fassina, Bindi, Civati prendano parte alla manifestazione Delrio si è detto convinto che "non assumeranno atteggiamenti di contrasto".

Alla domanda di Vespa su cosa succederebbe se esponenti importanti della minoranza Pd come Civati o Fassina dovessero votare contro i provvedimenti del governo, Delrio ha risposto: "Sono convinto che prevarrà il senso di responsabilità. Per cultura sono per il dialogo e non per le sanzioni, ma c'è un limite ed è che il governo governi. Un governo che non governa genera sfiducia così come quando una democrazia non sa decidere fa sì che la gente si allontani dalla politica".

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