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Pascale: "Amo Berlusconi, lo assedio e non lo lascio mai. In privato lo chiamo amore o B."

04 novembre 2014 | 17.54
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Anticipati dal settimanale 'Oggi' alcuni brani del nuovo libro di Bruno Vespa dedicato alla compagna del leader di Fi: "Ero ancora una ragazzina quando mi sono messa in testa di conoscerlo. Il 5 ottobre 2006 arrivò la grande occasione"

Francesca Pascale (Infophoto) - INFOPHOTO
Francesca Pascale (Infophoto) - INFOPHOTO

''In privato lo chiamo amore o B., a lui B. non piace, quindi da un po' lo chiamo solo amore. In pubblico, presidente''. Comincia così il capitolo del nuovo libro di Bruno Vespa ('Italiani volta gabbana', Rai-Eri e Mondadori, nelle librerie dal 6 novembre) dedicato a Francesca Pascale, la compagna di Silvio Berlusconi. Alcuni brani sono anticipati dal settimanale 'Oggi' in edicola da mercoledì. ''Ero ancora una ragazzina quando mi sono messa in testa di conoscerlo - ricorda Pascale -. Ho iniziato ad amarlo in maniera ossessiva. Piano piano cominciai ad avvicinarmi a Forza Italia''.

La giovane esponente azzurra parte da una data: ''Il 5 ottobre 2006 alle 13.50, arrivò la grande occasione. Con altre quattro pazze di 'Silvio ci manchi' eravamo a Roma quando ci dissero che lui aveva una riunione al Duke Hotel dei Parioli. Ci precipitammo lì e arrivò lui: era davvero affascinante. Lo guardai come una deficiente: 'Presidente', gli dissi 'lei è bellissimo'. Lui sorrise: 'Ti senti bene?''.

''Alla fine mi avvicinai di nuovo -racconta- e con sfrontatezza gli chiesi: 'Da azzurra ad azzurro possiamo darci del tu?'. 'Sì, certamente', rispose lui. 'Questo è il mio numero', gli dissi allungandogli un pezzetto di carta: 'Aspetto una tua telefonata, così mi annoto il numero'. E lui: 'Vai di fretta...'.''.

''Qualche giorno dopo, a mezzanotte - dice ancora la Pascale - squilla il mio cellulare. 'Pronto, chi sono?'. E io: 'Dai Lello, non prendermi in giro...'. 'Davvero non mi riconosci?'. Restammo al telefono per due ore filate. Ogni tanto mi telefonava- rivela la Pascale- avevo impostato nella suoneria del cellulare il suo numero alla canzone di Gianna Nannini 'Sei nell'anima'. Non l'avevo detto a nessuno. Solo mia madre aveva capito che dietro quella suoneria c'era Berlusconi''.

Ricordando i tempi delle cene a palazzo Grazioli e Villa La Certosa, ribattezzati dalla stampa come incontri del 'Bunga Bunga', Pascale assicura: ''Furono anni molto difficili''. ''Partecipai anch'io a qualcuna delle famose 'cene eleganti', che in effetti tali erano - dice la compagna di Berlusconi -. Ho conosciuto quasi tutte le donne che assediavano il presidente e sono stata gelosissima di tutte. Come lo sono ancora, anche di una commessa che vuole farsi una foto con lui. In questo sono peggio di una siciliana''.

''Noemi Letizia? È vero che siamo amiche - assicura Pascale -. Alla festa dei suoi 18 anni c'ero anch'io. Dopo la serata il presidente mi disse: 'Vedrai che riusciranno a dire qualcosa di negativo sulla mia partecipazione al compleanno di questa Noemi. Avevo promesso di esserci e come al solito ho mantenuto la parola. Hai visto anche tu quanta gente c'era e quante foto ho fatto. Ma mi sa che ci monteranno sopra una storia'''.

In privato, rivela la Pascale, Berlusconi ''è tenerissimo, divertente, ironico, instancabile. I film che amo io, quelli romantici, i supereroi, i cartoni non gli piacciono. Non ricordo un film visto con lui. Legge, scrive, studia, pensa, telefona continuamente. Liti? Spesso e su ogni argomento: anche su come collocare un soprammobile su una mensola. Mi dà sempre torto. Ma pochi minuti dopo...''.

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