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"Basta chiedere l'esercito in Liguria, ci sono 6.700 volontari", Gabrielli attacca Burlando

12 novembre 2014 | 12.24
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Il capo della Protezione civile: "Non servono le truppe cammellate né i cherubini dal cielo, Burlando pensi a come è stato gestito il suo territorio negli ultimi trent’anni". La replica del governatore: "Non manderò mai via i militari e i ragazzi che vengono a dare una mano"

"Dobbiamo smetterla con: 'arrivano le truppe'. Non si può continuare a dare un messaggio di un sistema che è rimasto al 1966. E' un visione un po' vintage e per noi è una danno gravissimo che non dà un'esatta contezza del mondo della Protezione civile". Così il capo del dipartimento della Protezione civile, Franco Gabrielli, interviene a Radio anch'io, in merito alla situazione della Liguria, con il maltempo che ha messo in ginocchio la regione per l'ennesima volta. L'esercito, aggiunge, "rappresenta un asset fondamentale, strategico, formato da professionisti, che non utilizziamo più per spalare fango".

Parole che seguono l'intervista al numero uno della Protezione civile su 'Repubblica', dove secondo il prefetto "chiamare i soldati significa tornare indietro di cinquant’anni. L’amministrazione ligure ha reazioni isteriche. L’esercito non serve a nulla, non sa dove mettere le mani". "Dall’ultima alluvione di Genova in poi - accusa Gabrielli - le pratiche di protezione civile sono tornate indietro di cinquant’anni: esercito e angeli del fango sono cose di un’altra era. La Liguria ha 6.700 volontari addestrati, più un altro migliaio che si è mosso proprio per Genova. Non servono le truppe cammellate né i cherubini dal cielo, piuttosto Burlando pensi a come è stato gestito il suo territorio negli ultimi trent’anni".

Intervista su cui poi lo stesso Gabrielli precisa poco dopo, spiegando di "non avere mai detto che le Forze Armate non hanno nulla a che fare con la protezione civile. "La sintesi fatta da 'Repubblica' delle mie parole è profondamente sbagliata -ciò che ho provato a sottolineare- evidentemente non compreso – è che nei decenni il sistema di protezione civile è cresciuto, si è specializzato, è cambiato. E che oggi ognuno ha una propria specializzazione per la quale, quando necessario, è pronto a intervenire".

Immediata la replica del governatore della Liguria, Roberto Burlando. Che a Gabrielli dice: "L'unica parola sconveniente è stata utilizzata da Gabrielli e non da me. Non manderò mai via i militari e i ragazzi che vengono a dare una mano".

Getta acqua sul fuoco il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, che spiega come "tutti quelli che hanno delle responsabilità istituzionali, da Gabrielli a Burlando, stanno vivendo momenti di grande tensione" per quanto riguarda la situazione in Liguria e non ci sono dubbi che ci siano delle difficoltà "a gestire momenti di emergenza" ma entrambi "stanno svolgendo egregiamente il proprio lavoro".

Amarezza dell'esercito - "L'Esercito rappresenta da sempre una risorsa al servizio del Paese, ha reagito con grande capacità e prontezza. Noi collaboriamo in maniera significativa, anche se a volte può esserci amarezza, quando questa attività non viene riconosciuta pienamente". Lo ha detto il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, generale Claudio Graziano, a margine della cerimonia in ricordo dei caduti civili e militari nelle missioni internazionali, all'Altare della Patria.

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