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Regionali: day after nel centrodestra, Lega esulta, crisi in Fi /Adnkronos

24 novembre 2014 | 20.05
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Salvini lancia sfida a Renzi. Terremoto azzurro, Fitto attacca: ''Esito drammatico, ora azzerare le nomine''. Toti replica: ''Lui in prima linea da anni''. E Giorgia Meloni avverte: ''Cambiare tutto o non si va da nessuna parte''

Regionali: day after nel centrodestra, Lega esulta, crisi in Fi /Adnkronos

Day after nel centrodestra dopo l'esito delle Regionali in Emilia Romagna e Calabria. Entusiasmo alle stelle naturalmente nella Lega, mentre in Forza Italia è sempre più crisi, con Raffaele Fitto che va all'attacco. Silvio Berlusconi per ora non prende posizione ufficialmente, anche se valuta quali possano essere le contromosse sul piano interno e nel rapporto con la maggioranza.

"Quando Renzi vorrà noi saremo pronti", afferma, forte del boom in Emilia, il segretario del Carroccio, Matteo Salvini. L'ex governatore della Puglia, sempre più leader dell'opposizione interna del movimento azzurro, invece va giù duro: "Mi auguro che nessuno si azzardi a minimizzare o a cercare alibi per il nostro drammatico risultato in Calabria e in Emilia Romagna, regione in cui siamo stati addirittura doppiati dalla Lega. A questo punto, mi pare il minimo azzerare tutte le nomine, per dare il via a una fase di vero rinnovamento".

Parole che naturalmente creano forte irritazione e amarezza ad Arcore, dove Berlusconi per ora resta in silenzio e studia le prossime mosse. A parlare il medico personale dell'ex premier, Alberto Zangrillo, che a Fitto indirizza un Tweet al vetriolo: "Se fossi Berlusconi io vi direi: quella è la porta". Giovanni Toti invita tutti a prendersi le proprie responsabilita': ''Fitto solleva questioni legittime'' e ''ci interrogheremo negli organi interni al partito, ma non si tratta di puntare il dito, soprattutto da parte di chi e' dirigente del partito da anni''.

Salvini, patrimonio da spendere in tutta Italia

Domani il leader di Forza Italia dovrebbe arrivare nella capitale e convocare organi del partito e Gruppi parlamentari per un'analisi del voto. La prima risposta potrebbe essere un'accelerazione nella linea di opposizione al governo, in vista delle manifestazioni contro le tasse sulla casa previste per il prossimo fine settimana. Poi avanti con il tesseramento e i congressi di partito.

Restano però tutti da sciogliere i nodi sul futuro a medio-lungo termine del movimento azzurro. Da un lato la volontà di puntare sulla 'cantera' inaugurata sabato scorso a Villa Gernetto, per individuare volti nuovi da lanciare nell'agone politico. Dall'altro la vecchia guardia e l'opposizione interna che spingono per una modifica dell'atteggiamento nei confronti del governo Renzi e per un rilancio dell'azione del partito che passi quindi attraverso un deciso cambio di passo nell'elaborazione di un programma e di proposte chiaramente alternativi a quelli della maggioranza che sostiene l'esecutivo. Magari in vista di eventuali primarie per la leadership del centrodestra da contendere alla Lega e a Matteo Salvini, qualora Berlusconi decidesse di compiere il famoso passo indietro.

Scenari per ora di là da venire, con la stesso Salvini che pensa a godersi il successo di ieri, "neanche lontanamente prevedibile, anche per i più ottimisti. I numeri dicono che in sei mesi abbiamo raddoppiato i voti di persone reali, passando da 116mila voti a 233 mila voti, quadruplicando la percentuale. Il segnale è positivo. Abbiamo raccolto un patrimonio da spendere in tutta Italia".

Meloni, o si cambia tutto o non si va da nessuna parte

"Non c'e nessuna ostilità con il centrodestra -puntualizza ancora Salvini- Spero, anzi, che questo serva ad alimentare un dibattito costruttivo su quattro o cinque punti, che mettano al primo posto la piena occupazione".

Paletti il segretario del Carroccio li mette nei confronti del Nuovo centrodestra: "Penso a una coalizione compatta che, per ovvii ed evidenti motivi, non può comprendere Alfano". Parole alle quali replica il capogruppo al Senato Maurizio Sacconi: "Il Nuovo centrodestra esprime un progetto di ricomposizione di una nazione disgregata facendo leva sulle sue pratiche migliori secondo una impostazione liberalpopolare. Quindi siamo incompatibili".

Netta l'analisi del voto da parte della presidente di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale, Giorgia Meloni: "L'esito delle elezioni regionali è la prova che il centrodestra, così come lo abbiamo conosciuto, è finito: o si ha il coraggio di cambiare tutto, ricominciare da capo, o non si va da nessuna parte" e "non ci sarà mai un'alternativa a Renzi. E forse anche questo risultato elettorale può aiutare alcuni a comprendere che le cose, così come sono andate finora, non vanno più bene e non si possono tenere in piedi".

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