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Regionali: Renzi esulta con la 'manita' ma l'astensione agita la minoranza

24 novembre 2014 | 17.51
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Il premier esulta: ''Abbiamo vinto le ultime 5 elezioni regionali, astensione preoccupa ma è un dato secondario''. Malumori nel Pd, una vasta area della sinistra non si riconosce nel partito. Il primo dicembre la Direzione discuterà dell'esito delle urne

Regionali: Renzi esulta con la 'manita' ma l'astensione agita la minoranza

Cinque a zero. Il voto di eri, per Matteo Renzi, è soprattutto questo. Il premier lo dice chiaramente commentando la vittoria dei due candidati Pd: "Negli ultimi otto mesi abbiamo avuto cinque elezioni regionali e il Pd ha vinto cinque a zero. Oggi una persona normale dovrebbe esserne felice: un risultato importante in Emilia Romagna e in Calabria, che da oggi cambiano pagina".

Renzi carica molto questo aspetto, a costo di apparire liquidatorio nei confronti di quello che i numeri delle elezioni regionali dicono in maniera inequivocabile: il numero dei votanti è crollato. Per la cronaca, l'affluenza è scesa al 44,07 (dal 59,26) in Calabria e al 37,67 (dal 68,06) in Emilia. Un dato, quest'ultimo, che arrivando da una roccaforte ha un sapore particolarmente amaro per il Pd.

"La non grande affluenza e' un elemento che deve preoccupare ma che e' secondario. Checche' se ne dica oggi non tutti hanno perso: chi ha contestato le riforme puo' valutare il suo risultato. Il mio interesse non e' mettere le bandierine ma affrontare i problemi degli italiani", è ancora l'analisi di Renzi per il quale l'astensionismo "deve riflettere tutti i partiti".

Intanto, nemmeno le percentuali con cui i due neo governatori del Pd hanno vinto (49,05 per Stefano Bonaccini e 61,40 per Mario Oliverio) sembrano sortire effetti curativi sul malessere delle minoranze. L'umore non è alle stelle dalle parti dei bersaniani, che hanno fatto subito i conti: in Emilia il partito rispetto alle europee ha perso 700mila voti.

Dice Alfredo D'Attorre: "Bene l'elezione di Bonaccini e Oliverio ma e' un errore molto grave sottovalutare il dato dell'astensione che c'e' in Emilia Romagna. Questo errore e' ancora piu' serio se lo commette il segretario del Pd e presidente del Consiglio. Come alcuni di noi sostengono da tempo, c'e' una vasta area di sinistra che non si riconosce nell'indirizzo che il partito ha preso negli ultimi mesi".

Pippo Civati va ancora di più per le spicciole: "Chi rappresenta le istituzioni dovrebbe avere cura di chi non vota forse anche di più di chi va a votare. E ciò al di là del fatto che in Emilia il Pd avrebbe perso 4.000 voti al giorno dalle europee ad oggi". E quando Manuel Gotor scomoda l'Apollo 13 ("Houston abbiamo un problema"), subuto lo rintuzza Ernesto Carbone: "Che per Gotor sia un problema vincere e' un dato di fatto che conoscevamo. Non e' cattiveria, e' che non e' abituato". La discussione, insomma, è appena cominciata e proseguirà di sicuro il primo dicembre, in Direzione, convocata oggi proprio per analizzae il voto.

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