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Regionali: Centrosinistra vince ma crolla l'affluenza

24 novembre 2014 | 11.05
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Affluenza sotto il 50% nelle due regioni al voto. Bonaccini: "Subito un patto sul lavoro con le parti sociali". Soddisfazione della Lega che in Emilia con il candidato Fabbri sfiora il 20% diventando il primo partito del centrodestra. Salvini su twitter, Renzi si sgonfia. Oliverio: "I calabresi hanno accolto il nostro messaggio"

Regionali: Centrosinistra vince ma crolla l'affluenza

Emilia Romagna e Calabria al centrosinistra. E' il responso uscito dalle urne delle regionali che vede l'affermazione dei due candidati del Pd, Stefano Bonaccini in Emilia con il 49% dei voti e Mario Oliverio in Calabria con 61,39%. Una vittoria prevista, meno atteso nelle dimensioni dagli analisti politici il crollo dell'affluenza alle urne sintomo di una profonda disaffezione degli elettori. Nella 'roccaforte rossa' Emilia Romagna è andato a votare soltanto il 37,7% degli aventi diritto contro il 68,1 delle elezioni precedenti e contro il 70% delle europee. L'astensione è stata più contenuta in Calabria dove ha votato il 44,08% degli aventi diritto rispetto al 59% del 2010 mentre il dato è sostanzialmente in linea con il 45,8% delle europee.

"Una vittoria è una vittoria ma è evidente che con una partecipazione al voto così bassa dovrà triplicare gli sforzi per ricucire un filo solido con i tanti che non sono andati a votare", spiega il neo eletto presidente della Regione Emilia Romagna nella sua prima conferenza stampa. Sulla disaffezione al voto Bonaccini aggiunge "E' chiaro che il crollo di partecipazione non mi fa essere per nulla soddisfatto, ma mi pare che il Pd non consegni quasi nulla agli altri, i voti persi sono tutti nell'astensione, il che significa che non c'è un'alternativa vera al Pd". Archiviato il voto Bonaccini pensa ai primi atti da neo presidente della Regione: "Per come sono fatto io, si lavora dal primo minuto e non si festeggia anche quando le cose vanno straordinariamente bene", spiega Bonaccini che annuncia "un patto per il lavoro con le parti sociali e con gli amministratori dei territori. La Regione ha bisogno di una guida solida, lavoro e occupazione saranno la mia ossessione".

In Emilia Romagna Stefano Bonaccini ha la meglio su Alan Fabbri, candidato leghista del centrodestra, che si è fermato poco sotto la soglia del 30%, segnando un deciso balzo per il Carroccio al 19,4%. Il Movimento Cinque Stelle, invece, con Giulia Gilbertoni, non va oltre il 13,3%. Grande soddisfazione in casa Lega. "Sono molto soddisfatto del risultato. Il voto politico è chiaro, la Lega nord è il secondo partito in Emilia Romagna e la campagna elettorale ha premiato il movimento", afferma Fabbri a cui si aggiunge l'analisi politica del leader della Lega Matteo Salvini. "Il pallone Renzi si sta sgonfiando. La lega vola, la nostra comunità cresce ovunque", scrive su twitter aggiungendo: "pochi amici fra i potenti, tanti amici fra la gente".

In Calabria, Oliverio registra una netta affermazione sul centrodestra che si presentava diviso, con Wanda Ferro (Fi-Fdi) intorno al 23% e Nino D'Ascola poco sotto il 9%. Giù il Movimento Cinque Stelle con Cono Cantelmi che si attesta al 4,8%. "Non aspettatevi un comizio, dopo questi mesi sarebbe un supplizio", esordisce Oliverio nel suo discorso di ringraziamento sotto il tendone allestito davanti al punto d’incontro che si trova proprio a fianco della Prefettura di Cosenza. Ma poi non resiste e si lascia andare a una serie di considerazioni ribadendo i punti programmatici già espressi in campagna elettorale.

“Voglio ringraziare – dice Oliverio - le migliaia di calabresi che hanno riposto fiducia in noi. Lo faccio con commozione. I calabresi hanno raccolto il nostro messaggio e capito che al suo interno c’è una grande consapevolezza della difficoltà che la Calabria vive, un grande sentimento di servizio verso questa regione che deve essere rimessa in piedi, che deve trovare la strada del suo futuro e per farlo ha bisogno di chiudere definitivamente con pratiche e condotte di governo e di esercizio della funzione pubblica che sono alla base della condizione in cui la nostra terra si trova”.

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