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Regionali: sondaggisti, monta disaffezione e cresce solo Salvini

24 novembre 2014 | 14.23
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Piepoli: ''Sangiovese ottimo per la Lega, i grillini sono destinati a un tranquillo tramonto''. Swg: ''Chi voleva lanciare segnali di protesta è salito sul Carroccio''. Per Mannheimer ''l'onda della sfiducia rischia di cadere pure su Palazzo Chigi'', mentre Ipr marketing sottolinea: ''Alla Lega una trasfusione di voti azzurri''. E l'Ipsos tiene sotto osservazione i pentastellati: ''Sono in crisi netta''

(infophoto)
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L'astensione è un ''fatto preoccupante perché la disaffezione è ormai consolidata, ma dalle urne non è venuto alcun messaggio della Cgil al Pd''. E' l'analisi dei sondaggisti interpellati dall'Adnkronos all'indomani delle elezioni regionali sia in Emilia Romagna che in Calabria. ''Queste consultazioni sono state un bel campione rappresentativo delle vere elezioni", rileva Nicola Piepoli, amministratore delegato dell'Istituto Piepoli. Per l'esperto di rilevazioni politiche, ''il Pd riesce a dominare la vita della regione Emilia Romagna pure disertando le urne''.

Piepoli riassume il voto con una metafora: ''Sangiovese ottimo per la Lega, per i grillini molto meno. Sono destinati a un tranquillo tramonto''. In ogni caso, rimarca, ''se si pensava a messaggio della Cgil al Pd, è tornato al mittente, perché ha vinto ancora una volta il Pd di Renzi. Che in questo momento non ha competitori e non lascia campo ad altri''.

Secondo l'istituto Piepoli, le urne dicono che ''ormai Matteo Salvini è leader a destra. Per gli anni che, il leader leghista è già una vecchia volpe e saprà dirigere i giochi con un centrismo di destra. Il progetto della Lega dei popoli è candidato a catalizzare altri consensi: Salvini deve solo trovare una posizione più centrale, e lo farà''. Quanto al resto del centrodestra, per Piepoli ''nell'Ncd manca un Salvini. E l'hastag che rimbalza è #riflettiamoperchenonva. Lupi sarebbe il Salvini giusto''.

Swg, chi voleva dare segnali protesta è salito sul Carroccio votando Lega

''Il Pd non è stato bocciato ma ha vinto nella disaffezione - spiega Maurizio Pessato, presidente di Swg - è stato un po' un giudizio su loro stessi''. Comunque ''l'astensione non è un tiro mancino del sindacato. E' piuttosto calata la credibilità del momento elettorale come possibile risoluzione dei problemi. Questo - è l'analisi di Swg - conferma la disaffezione di fondo dei cittadini rispetto alle istituzioni. Dato che la maggioranza pensava che avrebbe vinto comunque il Pd, non è scattata la lotta politica. E le persone che volevano lanciare un messaggio sui temi dell'immigrazione o dell'Europa, hanno votato Lega e non 5Stelle''.

Anzi, ''si diffonde sempre più la sensazione che il Movimento non costruisce nulla. Chi voleva dare segnali di protesta è salito sul Carroccio. Salvini ha portato a casa un grande risultato, ma ora il Pd ha la possibilità di dimostrare di saper governare l'Emilia Romagna''. Quanto alla Calabria, ''l'elettorato ha scelto il Pd, ha fallito il centrodestra''.

''Queste elezioni non sono però un test nazionale - assicura Pessato - ed è quello che avevamo già verificato alle europee: bassa affluenza al voto e investimento dell'elettorato in un partito, il Pd, che sembra essere ancora il riferimento politico più rilevante. Il dato - tira le somme Swg - è questo''.

Mannheimer, onda sfiducia rischia di cadere pure su Palazzo Chigi

Anche per Renato Mannheimer, dell'Ispo, ''l'astensione non è arrivata dalla Cgil ma dalla disaffezione e della crescita di sfiducia dei cittadini, in particolare in Emilia Romagna. Ed è un segnale della disaffezione dei cittadini per la politica, arrivata proprio lì dove la politica era il centro del tessuto sociale''. Va meglio per i fazzoletti verdi: ''La Lega si è trasformata nel partito nazionalista antieuropeo - fa notare Mannheimer - e questo frutta alle urne, perché al di là dei confini del Nord raccoglie molti pezzi di elettorato anti-Bruxelles''.

Per l'Ispo ''i grillini devono avviare una riflessione, anche loro in qualche modo hanno deluso la gente che è sfiduciata. Proprio la sfiducia è un fatto pericoloso di cui Renzi deve tener conto: se fino ad ora il premier è riuscito a dare nuova fiducia ai cittadini, negli ultimi mesi la sua popolarità è diminuita. O il presidente del Consiglio riesce a fare cose concrete, oppure questa lunga onda della mancanza di fiducia cadrà pure su Palazzo Chigi''.

Per Antonio Noto, direttore Ipr Marketing, il voto ha due indicatori. ''Il primo - spiega - è comportamentale: quando si vota in una regione e non in tutta Italia, l'astensione è molto alta. Alle regionali della Sicilia, ad esempio, votò solo il 48%. In secondo luogo, questa astensione non rappresenta una grande novità, perché già alle europee in tutta Italia votò solo il 56% degli elettori''. ''Tutto sommato - rimarca Noto - l'astensione di ieri è la continuazione di quella fase, ma con un problema di contesto, perché si è andati alle urne solo in due regioni''.

Noto, alla Lega una trasfusione di voti azzurri - Ipsos, grillini in crisi netta

Dunque, rimarca Ipr Marketing, ''non si è trattato di un test nazionale, ma la scarsa affluenza al voto è indice di una insoddisfazione e crisi di partecipazione che non trova sbocchi neanche in Grillo. Un fenomeno che va monitorato''. Quanto alle Lega, è l'analisi di Noto, ''non ha fatto crescere il centrodestra perché ha preso i voti di Forza Italia. Una 'trasfusione azzurra', ma non ha acquistato nuovo elettorato''. ''Per l'Emilia c'è un tema di crisi del modello - fa invece notare Luca Comodo, direttore della divisione politico-sociale di Ipsos - non c'è stata una risposta di cambiamento dopo lo scandalo spese pazze e questo ha fortemente demotivato l'elettorato. Difficile dire se nel feudo rosso siano arrivati messaggi dal sindacato. anche se è probabile che anche in quel pezzo di elettorato ci siano disaffezioni verso il Pd di Renzi''.

''Da sottolineare c'è il sorpasso della lega - rimarca l'Ipsos - un fenomeno in parte atteso, ma bisogna sottolineare che l'elettorato leghista è più presente sul territorio. Bisogna capire se questo fenomeno si consoliderà. In Calabria, invece, vittoria annunciata del Pd, presumibilmente c'è stata anche una trasversalità del voto per il candidato presidente''.

Piuttosto per l'Ipsos è da tenere sotto osservazione sono ''i 5 Stelle, ormai in crisi nettissima. Il Movimento fatica a esprimersi a livello locale, e questo al Sud si enfatizza di più. E i grillini hanno anche difficoltà di comunicazione e di azione, emerse con evidenza negli ultimi tempi'', mentre ''la coalizione Ncd- e Udc si è mantenuta su livelli precedenti, anzi con qualche punto sotto. Insomma - taglia corto Comodo - ha vinto chi doveva vincere: il Pd. Ma con segnali di difficoltà''.

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