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Disobbedienti M5S ancora in tv, cade nel vuoto il diktat di Grillo

26 novembre 2014 | 13.34
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Barbanti e Turco nella stessa trasmissione che ieri ha ospitato Rizzetto, poi 'scomunicato' dal blog. Fucksia su Fb torna a difendere la scelta di andare in televisione: ''Siamo diventati un Movimento di vip gestiti a click e in stile Mediaset'', attacca.

Disobbedienti M5S ancora in tv, cade nel vuoto il diktat di Grillo

Il giorno dopo la 'scomunica' del deputato M5S Walter Rizzetto sul blog di Beppe Grillo, altri due parlamentari 5 Stelle sfidano il 'diktat' del leader e vanno in tv a parlare del Movimento. Per giunta nella stessa trasmissione - Agorà su La7 - che ieri ha fatto infuriare i vertici pentastellati, che hanno preso le distanze da Rizzetto. Oggi a sfidare Grillo e Casaleggio - in collegamento da piazza Montecitorio - Sebastiano Barbanti e Tancredi Turco. Entrambi hanno sottolineato la necessità di andare in tv perché la gente, hanno sostenuto, si informa soprattutto attraverso il piccolo schermo.

“Dobbiamo riconoscere che è il momento di fare autocritica - ha detto Turco - di iniziare una riflessione seria al nostro interno. Forse i cittadini non sono ben informati su tutti i provvedimenti che abbiamo portato avanti, su tutte le nostre battaglie, e se non sono informati forse è anche colpa nostra, delle scelte che abbiamo fatto. Grillo deve rimanere il nostro megafono, ma è opportuno che venga affiancato anche da altri megafoni che siamo noi parlamentari”, ha aggiunto. Per Barbanti, “Grillo deve rimanere a capo del Movimento. Se noi siamo qua in televisione è per far conoscere meglio i nostri programmi non certo per vanità o per soddisfare il nostro 'punto G'”, ha messo in chiaro richiamando una vecchia espressione con cui Grillo mise alla porta la consigliera comunale bolognese, Federica Salsi, proprio per la sua partecipazione a un talk show.

A difendere la scelta di andare in tv per comunicare il lavoro nei Palazzi del M5S, anche la senatrice Serenella Fucksia, che oggi torna a pungere su Facebook. "Quale futuro per il M5S? - chiede - Abbiamo sempre detto che finito il nostro compito (riportata l'onestà e la credibilità nelle istituzioni) ci saremmo estinti? Ma quanto ci vogliamo mettere a farlo? Non vorrei che a forza di traccheggiare arrivassimo a paziente morto. La comunicazione poi, nonostante la qualità di singoli e l'impegno di molti, non funziona". La comunicazione, per Fucksia, "non funziona perché non è chiaro chi fa cosa e nemmeno la responsabilità e l'autonomia di chi la gestisce. Non funziona perché la scaletta delle priorità è discutibile, non sono trasparenti le scelte. Non funziona perché ridondante negli slogan, ma poco articolata nei dettagli. Non funziona - rimarca - perché siamo assenti nei dibattiti liberi televisivi e no, quindi sembriamo poco sul pezzo, assenti dalla scena politica". E ancora. "Non funziona, perché gli attivisti non sono tutti gli elettori passati, attuali e potenziali e a molti cittadini di fatto non arriviamo. Non funziona perché dovevamo essere un movimento di idee, mentre siamo diventati un movimento di vip gestiti a click e in stile più mediaset che alternativo. Non funziona perché comunicare bene è difficile e farlo in politica lo è ancora di più".

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