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Governo: Alfano, non andremo mai dietro a una Lega estremista

27 novembre 2014 | 09.58
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Il ministro dell'Interno: "Il Carroccio è un partito di estrema destra e dice cose alle quali siamo fortemente contrari". Fitto attacca: non siamo né Forza Renzi né Forza Salvini. Berlusconi corregge il tiro: mie parole strumentalizzate

(Adnkronos)
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"La Lega è un partito di estrema destra e dice tre cose alle quali siamo fortemente contrari. Noi non andremo mai dietro a una Lega estremista". Lo spiega il ministro dell'Interno, Angelino Alfano partecipando alla trasmissione radiofonica Radio Anch'io. "L'Europa com'è non piace e la vogliamo cambiare ma è da pazzi pensare di uscire dall'Europa - dice Alfano - E' inimmaginabile tornare alla vecchia lira. E' una follia immaginare di chiudere le frontiere e impedire ai giovani di muoversi all'interno delle frontiere europee".

"Noi non andremo mai dietro a una Lega estremista - ribadisce il ministro - Noi siamo dentro questo governo, stiamo realizzando cose tipiche dei nostri programmi e del centrodestra. Abbiamo realizzato sull'articolo 18 un miracolo, quello che non era riuscito a fare nemmeno il governo Berlusconi, abbiamo fatto passare cose tipiche del centrodestra come la detassazione dei neoassunti. Stiamo facendo fino in fondo il nostro mestiere. Siamo a zero euro di finanziamento pubblico e siamo senza una testata alle spalle. Tutti i partiti campano con i finanziamenti pubblici, noi no".

Alfano parla anche di immigrazione. "Mare Nostrum, costata all'Italia 114 milioni di euro, non esiste più, è chiusa dal 1 novembre" ricorda il ministro. Al posto di Mare Nostrum "abbiamo avviato l'operazione Tritone che è completamente di altra natura - spiega Alfano - Mare Nostrum arrivava quasi vicino alle coste libiche o del nord Africa, Tritone rimane entro le 30 miglia, quindi rimarrà vicino alle coste italiane ed europee". Poi un bilancio su Mare Nostrum. "Abbiamo poco più di sessantamila persone nei nostri centri di accoglienza - rimarca il ministro - Non è vero che tutti quelli che sono sbarcati sono ancora in Italia. Circa 10mila sono stati rimpatriati. Mare Nostrum non potevamo continuarla per mancanza di fondi".

Poi la famiglia. "Chi vuole difendere l'Italia deve sostenere la natalità e la famiglia anche come sviluppo della politica economica - dice Alfano - Se gli italiani o gli europei non fanno figli, in alcuni decenni, in confronto alle giovani famiglie africane che ne fanno tanti, la sfida sulla identità nazionale sarà persa". Sul tema delle coppie omosessuali, afferma il ministro "non ho alcun giudizio negativo ma l'Italia non prevede il matrimonio per le coppie dello stesso sesso e io, che sono il ministro dell'Interno devo far rispettare la legge. Se troviamo sindaci in Italia disponibili a registrare matrimoni già registrati all'estero, allora significa che abbiamo realizzato turismo nuziale e federalismo matrimoniale". Quanto al divorzio breve, Alfano spiega che l'opposizione di Ncd al "Senato ha avuto solo l'obiettivo di evitare che il desiderio degli adulti prevarichi sui diritti dei figli minori".

Ancora, la sicurezza. "Secondo i nostri dati l'indice di delittuosità è diminuito quasi del 9% nel 2014", riferisce il ministro dell'Interno. "Da quando sono ministro si sono verificate 14mila manifestazioni di ordine pubblico - prosegue - Il 14 novembre ci sono state 105 manifestazioni con 80.000 partecipanti e 14 poliziotti feriti, nessuno ha manifestato solidarietà per loro. Gli uomini in divisa non sono figli di un dio minore. Il diritto alla loro incolumità non è un diritto inferiore a quello di manifestare il loro libero pensiero".

Tre gli obietti principali annunciati dal ministro, "la certezza della pena. Ciascuno una volta condannato deve scontare la pena fino in fondo. Sicurezza urbana e delle periferie; adeguamenti della nostra normativa per contrastare il terrorismo internazionale".

Alfano affronta anche la questione della sicurezza di Nino Di Matteo. "E' un uomo super protetto in questo momento dallo Stato - dice - Stiamo mettendo a punto tutti i dispositivi necessari per far sì che lui possa essere protetto anche dai congegni elettronici di attivazione dei telecomandi delle bombe senza creare danno alle apparecchiature elettroniche che si possono trovare nei centri cittadini". "Chi ha parlato in questi giorni con facilità di questo argomento - rimarca - lo ha fatto con una superficialità non degna del valore in gioco che è quella della vita di uno Stato democratico e di una persona in primo luogo".

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