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Vendola lancia cantiere per unire sinistra, ''Insieme per battere Renzi''

27 novembre 2014 | 16.12
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Convention "Human Factor" a Milano dal 23 al 25 gennaio per dare un contenitore alle ragioni della protesta. Landini? ''Una risorsa straordinaria ma ci serve come sindacalista''

Nichi Vendola - (Infophoto)
Nichi Vendola - (Infophoto)

Appuntamento a Milano dal 23 al 25 gennaio. Obiettivo battere Renzi alle prossime elezioni. Nichi Vendola apre un nuovo cantiere, per dare un contenitore alle ragioni della sinistra che scende in piazza contro le politiche neoliberiste di Matteo Renzi. Un governo guidato da un premier che aggredisce giovani e anziani che protestano per i loro diritti, attacca Cgil e Fiom, spaccia il Jobs Act come una riforma di sinistra ma va a braccetto con Alfano e Berlusconi.

"Human Factor" - la convention organizzata da Sel al Palazzo della Permanente - sarà la palestra per verificare se esiste un terreno d'incontro tra i diversi mondi e generazioni di sinistra, un denominatore comune tra quelli che scendono in piazza per difendere l'articolo 18 e combattere il Jobs Act e i ragazzi che manifestano per il diritto allo studio, al lavoro e al futuro. Vendola ci crede e oggi (insieme alla responsabile della Comunicazione, Elisabetta Piccolotti), ha presentato l'iniziativa alla quale sono stati invitati rappresentanti della sinistra in Italia e in Europa (dalla minoranza Pd ai greci di Syriza, fino agli spagnoli di Podemos), sindacati e sindacalisti, associazioni e semplici cittadini interessati a rilanciare un progetto per un'alternativa di sinistra contro il "governo di destra".

La formula della kermesse va oltre la liturgia congressuale o l'orizzonte circoscritto di un convegno. C'è un sito 'aperto' sul quale sarà possibile convogliare idee, proposte, suggerimenti e obiettivi per coagulare mondi contigui ma che faticano a incontrarsi. 'Ricerca, riflessione, approfondimento', per costruire quello che Vendola chiama il 'nuovo vocabolario' con le pagine aperte sulla parola sinistra. Temi e argomenti che possano riannodare il filo con quel 65% di cittadini, ha ricordato Vendola come esempio, che è rimasto a casa alle elezioni regionali in Emilia Romagna, voltando le spalle un modello di riformismo capace di coniugare innovazione politica e di sistema, alla tutela dei diritti.

"La nostra - ha spiegato il presidente di Sel - è una convention che vuole provare a dare qualità alla politica, mettere a confronto, non chi vuole costruire un fortino di duri e puri che maledicano il governo Renzi, ma chi intende federare tutte quelle esperienze e speranze, storie e culture, collettive e individuali, che intendono sfidare Matteo Renzi sul terreno del governo per battere l'opzione di destra incarnata da lui e dal suo esecutivo".

"Sel - ha poi aggiunto, ricordando il de profundis che qualcuno aveva intonato a luglio all'atto della scissione di Led - vive ed è un soggetto che dialoga con quel 'popolo senza partito' che riempie le piazze. Dialoga con la Cgil e la Fiom ma anche con la sinistra Pd. In questo contesto bisogna dare una brutta notizia a Renzi: la risposta che vogliamo costruire, non è quella che lui auspica, cioè un rassemblement di rancorosi, un raduno di duri e puri della sinistra radicale o di reduci dell'alternativa mancata; noi pensiamo che stiano maturando nella società le condizioni per costruire una coalizione politica per sfidare Renzi e batterlo".

A guidare il partito del lavoro e dei diritti, potrebbe essere chiamato a furor di piazza Maurizio Landini. Un approdo possibile, ma ancora troppo lontano e quindi condizionato da variabili allo stato imprevedibili. Infatti Vendola professa prudenza e real politik. "Fortunatamente -ha concluso- Maurizio Landini è uno dei volti più popolari della piazza e dell'opposizione. In questa stagione noi abbiamo bisogno che il sindacato faccia fino in fondo il proprio mestiere. Cosa faranno Landini - che è una straordinaria risorsa della democrazia e della sinistra in Italia - così come la sinistra del Pd, dentro cui stanno avvenendo cose molto importanti, non va chiesto a noi. Sel è un partito aperto e ha dimostrato in questi anni di avere una straordinaria generosità. Noi siamo pronti".

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