Fi: Bianconi si sfoga, non sono ingrato, non devo nulla a Berlusconi

Non vuole essere etichettato come 'fittiano', perchè le ''semplificazioni'' non gli sono mai piaciute. In questo ''momento storico'', però, ''sono molto vicino a Fitto, semplicemente perchè gli obiettivi sono comuni''. Nè vuole essere tacciato di tradimento. Ieri l'azzurro Maurizio Bianconi era seduto in prima fila ad ascoltare l'intervento dell'ex ministro pugliese al al convegno 'Per l'alternativa' organizzato dai fedelissimi dell'eurodeputato per protestare contro le tasse del governo Renzi. Ex aennino, Bianconi è un parlamentare di lungo corso, approdato poi, sempre alla Camera, nelle file di Forza Italia, ma da tempo non condivide più la 'svolta renziana' di Silvio Berlusconi e la sua leadership.

''Mi dicono che sono un ingrato, ma non è così, io faccio politica sul territorio da 53 anni, non devo niente proprio a nessuno, nemmeno a Berlusconi...'', si sfoga con l'Adnkronos, spiegando che ''la sua candidatura è del tutto meritata. Con la mia esperienza e il mio curriculum, sarebbe stata un'ingiustizia non candidarmi e mettermi in lista''. Bianconi, un tempo soprannominato il Gerard Depardieu degli azzurri, in qualità di tesoriere dell'ex Pdl insieme a Rocco Crimi conosce a menadito ogni piega dei bilanci di Fi e An prima e dopo la fusione sancita dalla svolta del predellino del 18 novembre 2007.

Il deputato ripercorre la sua esperienza berlusconiana, respingendo ancora una volta l'accusa di tradimento. ''Sono rimasto con Berlusconi -dice- quando è andato via Fini, quando è uscito Alfano, quando è andato via anche La Russa per fondare Fratelli d'Italia. Ho ascoltato Silvio votando Monti, Letta e poi Renzi, ora, però, la misura è colma, non certo per Berlusconi e per me, ma per l'area di elettori che rappresento e rappresentiamo. Non si può dire forza Renzi o forza Salvini e buttare via le chiavi di Forza Italia'', avverte.