cerca CERCA
Mercoledì 24 Aprile 2024
Aggiornato: 15:51
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Renzi sferza l'Europa: "Ci vuole più coraggio o diventa la Cenerentola del mondo"

01 dicembre 2014 | 10.37
LETTURA: 3 minuti

Il presidente del Consiglio: "Il piano Juncker da 300 miliardi di euro è timido, va nella direzione giusta ma va rafforzato ". E sottolinea: "L'Ue è in una fase di sostanziale stagnazione, a crescita quasi bloccata. La direzione economica assunta non basta più: dobbiamo correre, gli altri non aspettano"

Matteo Renzi - (Infophoto)
Matteo Renzi - (Infophoto)

Il Piano Juncker va nella giusta direzione ma - se davvero vuole incidere sulla ripresa economica - deve essere rafforzato. E' il giudizio espresso dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, intervenuto al Senato alla riunione plenaria della Conferenza degli Organi parlamentari specializzati negli Affari dell'Unione dei Parlamenti dell'Unione Europea (Cosac).

"Siamo profondamente europeisti - ha dichiarato Renzi - ma dobbiamo dire che la direzione economica fin qui assunta non basta più. Il piano Juncker di 300 miliardi di euro, che per la verità sono qualcosa in meno, va nella direzione giusta come metodo perché prende atto della necessità di investire, anche se dovrà essere rafforzato e incoraggiato. Mi pare - ha aggiunto - ci sia ancora un po' di timidezza nell'accettare la sfida degli investimenti, come sfida cruciale".

Per il premier "o l'Europa cambia verso nella propria direzione economica, o rischia di diventare la Cenerentola dei Paesi globali".

"Il mondo - ha aggiunto Renzi - corre, anche se più piano rispetto a quanto potessimo immaginare; mentre l'Europa è in una fase di sostanziale stagnazione, a crescita quasi bloccata. Forse perché le politiche che abbiamo individuato andavano bene per contrastare la crisi ma non sono sufficienti a rilanciare il futuro".

"Quella che vogliamo - ha sottolineato - è un'Europa fedele al patto di stabilità, ricordando però che si chiama patto di stabilità e di crescita, ha un nome e un cognome. Noi non abbiamo la volontà di trasformare l'Europa nel nostro alibi, sappiamo che dobbiamo ultimare il processo di riforme avviato, ma vogliamo un'Europa diversa. E se non si cambia direzione nelle politiche economiche, non sarà un problema solo per l'Italia".

In questo momento, ha proseguito il premier, "l'Europa ha bisogno di correre e ingranare una marcia più forte. Se noi stiamo fermi, altri non aspettano i nostri tempi".

Poi, sul vincolo del 3%, ha aggiunto: "Mi colpisce il fatto che l'Italia non possa spendere i soldi europei perché la quota-parte del finanziamento supera i vincoli del 3% stabiliti a Maastricht nel 1992, quando c'era un altro mondo. L'idea che non si possano spendere questi denari perché sono bloccati da un algoritmo tecnico mi sembra un errore. Dobbiamo cambiare il modo di spendere - ha detto Renzi - ma, allo stesso tempo, superare limiti tecnici che abbiamo da troppo tempo".

"Senza Europa - ha concluso - non ci sarebbe stata la riunificazione della Germania e senza la flessibilità l'unione delle due Germanie non sarebbe stata possibile. In quel caso la flessibilità consentì di violare il limite del 3%, limite al quale noi italiani continuiamo tenacemente a credere".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza