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Mafia capitale, bufera Pd. Renzi: "Orfini commissario a Roma"

03 dicembre 2014 | 12.14
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I 5 Stelle dal prefetto all'indomani dell'operazione che ha portato alla luce un' organizzazione mafiosa nella Capitale : "Il Comune va sciolto per mafia". Alemanno si autosospende dagli incarichi in Fdi-An. Per Boldrini "vicenda deprecabile"

Mafia capitale, bufera Pd. Renzi:

Bufera nel Pd romano all'indomani dell'operazione 'Mondo di Mezzo' che ha portato alla luce un'organizzazione criminale che gli inquirenti hanno definito Mafia Capitale. "Cosentino ha fatto un passo indietro, Orfini sarà il commissario del Pd romano", ha annunciato il premier Matteo Renzi, ospite di 'Bersaglio Mobile', spiegando che il partito a livello locale deve fare "una riflessione profonda" dopo quello che è emerso dall'inchiesta. Il premier si è detto ''sconvolto", anche se, ha precisato, "vale sempre la presunzione di innocenza''. "Certe vicende fanno rabbia, serve una riflessione profonda - ha aggiunto - Certo l'epicentro è l'amministrazione di Alemanno ma alcuni nel Pd romano non possono tirare un sospiro di sollievo''.

Le parole del presidente del Consiglio sono arrivate al termine di una giornata fitta di polemiche. Matteo Orfini ha parlato di "una vicenda agghiacciante" e ha aggiunto: "Io spero che gli esponenti del Pd coinvolti dimostrino la loro innocenza, ma emerge l'immagine di un partito a Roma che va rifondato e ricostruito su basi nuove".

Dal deputato Pd Roberto Morassut è arrivata la richiesta di "azzerare tessere e incarichi", mentre l'europarlamentare Goffredo Bettini (Pd) ha sottolineato come quello che sta accadendo sia "doloroso e sconvolgente. Doloroso soprattutto per un partito come il Pd, che si fonda su una classe dirigente che ha garantito dopo il ’92 e dopo tangentopoli lunghissimi anni di buon governo e di onestà, con Rutelli e Veltroni e che ha determinato con Marino una netta discontinuità rispetto al governo di Alemanno".

Mentre il sindaco della capitale Ignazio Marino, oggi ha rimosso il responsabile della Prevenzione della corruzione e della trasparenza del Comune di Roma Italo Walter Politano, indagato nell'inchiesta, il Movimento Cinque Stelle in una conferenza stampa convocata in Campidoglio ha chiesto al Prefetto che il comune di Roma venga sciolto per mafia. "Ci sono tutti i presupposti per farlo - ha detto il deputato M5S Alessandro Di Battista, membro del direttorio pentastellato, nel suo intervento, puntando il dito contro "la corruzione di questo sistema criminale". "Non salviamo in alcun modo Marino. Gli incapaci sono responsabili - ha sottolineato - al pari dei delinquenti. Solo sciogliere il Comune permetterebbe di fare pulizia vera".

Una richiesta che è stata avanzata direttamente al prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, in un incontro successivo. "Il prefetto - ha riferito Andrea Cecconi, capogruppo M5s alla Camera al termine dell'incontro - è molto preoccupato. Sa bene che la situazione è molto grave e ha detto che qualora ci fossero presupposti lui non si tirerà indietro".

Intanto in una lettera alla leader di Fdi-An Giorgia Meloni, Gianni Alemanno, indagato nell'inchiesta, ha comunicato l'''irrevocabile" decisione di autosospendersi da tutti gli organi del Partito, "fino a quando la mia posizione non sarà pienamente e positivamente chiarita". ''In questo momento - si legge nella lettera indirizzata alla presidente di Fdi-An- il mio impegno principale non può non essere quello di capire realmente la portata di questa inchiesta e di dimostrare in maniera chiara e puntuale, in tutte le sedi, la mia estraneità agli addebiti che mi vengono mossi". Una scelta definita dalla stessa Meloni "apprezzabile" e che "dimostra un grande senso di responsabilità e una piena coerenza con le posizioni che Fratelli d'Italia ha sempre portato avanti sul tema dell’onestà e della trasparenza in politica".

Tante le reazioni nel mondo politico. "Siamo tutti costernati. Credo che la giustizia - ha detto la presidente della Camera Laura Boldrini, commentando l'inchiesta della magistratura - debba andare fino in fondo e fare chiarezza su tutta questa storia, perché trovo deprecabile l'idea che si possano fare affari sulle spalle delle persone più deboli e vulnerabili. Questo genera il più totale sdegno".

"La vicenda di Roma è inquietante, sintomatica del livello di corruzione che aleggia sul nostro paese - ha sottolineato Raffaele Cantone, Presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione - Viviamo un'emergenza che coinvolge il sistema economico e il sistema paese. Nel caso di Roma personaggi noti della criminalità organizzata interloquivano con il mondo della politica bipartisan, con interi pezzi del sistema imprenditoriale e della burocrazia locale, dove si svolgono la maggior parte degli appalti e dei movimenti economici".

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