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M5S: domani la 'Ducale' di Pizzarotti, da Parma guanto di sfida a Grillo

06 dicembre 2014 | 17.09
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Evento sold out da giorni. Ci saranno 15 parlamentari ribelli e i sindaci Fucci e Nogarin. I vertici disertano, ormai i rapporti col primo cittadino parmense sono inesistenti. Dal direttorio assicurano: nessuna espulsione. Ma 'Capitan Pizza' dovrà evitare passi falsi

M5S: domani la 'Ducale' di Pizzarotti, da Parma guanto di sfida a Grillo

Grande escluso sul palco del Circo Massimo, Federico Pizzarotti riprende la parola dalla sua Parma per raccontare l'esperienza di un governo a 5 Stelle. E, secondo i maliziosi, lanciare il guanto di sfida ai vertici del M5S, che, a colpi di stoccate via blog, non fanno segreto di avere inviso il sindaco ribelle. Al Comune preferiscono minimizzare: "presentiamo lo statuto della città, nessuna rottura o nascite di correnti in vista. Il Movimento è uno e uno solo". E all'etichetta della 'Leopolda', affibbiata dalla stampa, dicono di preferire di gran lunga la Ducale. La Ducale di Pizzarotti dopotutto suona anche bene.

L'hashtag per il popolo della Rete che guarda a Parma c'è: #figlidellestelle. L'evento è già sold out da giorni. In programma la presenza di parecchi consiglieri, dei sindaci di Livorno e Pomezia, Filippo Nogarin e Fabio Fucci, un europarlamentare, Marco Affronte, e 15 tra deputati e senatori. Tutti considerati voci critiche del Movimento. Tra gli altri Walter Rizzetto, Aris Prodani, Mara Mucci, Tancredi Turco, Gessica Rostellato, Marco Baldassarre e anche Giulia Sarti, la deputata che giovedì sera in assemblea ha chiesto al direttorio fresco di nomina di essere a Parma. Ma i vertici - a partire da Grillo e Casaleggio - non ci saranno. E i 5 'vice' hanno spiegato ai colleghi che diserteranno l'incontro per evitare strumentalizzazioni. Ma chi andrà da Pizzarotti non rischierà l'espulsione, hanno assicurato a chi chiedeva una parola chiara.

D'altronde non è un mistero che le iniziative di 'capitan Pizza' hanno sempre fatto venire l'orticaria a Grillo e Casaleggio: a marzo l'incontro per aspiranti sindaci è stato stroncato dal blog; nei giorni scorsi molti dei 'ribelli' presenti nell'elenco di Parma si sono ritrovati in una poesia piccata omaggio a Nino Ferrer. In una strofa figura una "Federica" che "ha un inceneritore". "Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti forse - ironizzano Grillo e Casaleggio - è puramente casuale".

Ma Pizzarotti tira dritto e dice di non temere scissioni, cartellini rossi o sfiducie. E' il giorno in cui si racconta il governo di Parma a 5 Stelle, rigorosamente in diretta streaming. Apertura alle 10 con il saluto del sindaco, poi spazio allo statuto del comune e alla discussione. Sul palco, oltre a Pizzarotti, il vicesindaco Paci e il presidente del consiglio comunale Marco Vagnozzi. E si parlerà anche dei diritti della cittadinanza.

Nel pomeriggio, Pizzarotti introdurrà il tema 'Fare politica in maggioranza'. Con Fucci e Nogarin, tenterà di spiegare cosa vuol dire essere forza di governo. Alle 16 il saluto finale che chiude l'Open Day. C'è grande attesa per il discorso conclusivo di Pizzarotti, che arriva in giorni in cui il Movimento sembra aver cambiato pelle.

Chi lo conosce bene, si dice certo che il sindaco parmense ricorderà le origini e i valori del Movimento, ripercorrendo i giorni del Teatro Smeraldo di Milano, quando la creatura politica di Grillo mosse i primi passi. Sulla direttiva Milano-Genova gli occhi sono puntati su Parma. I rapporti tra i vertici e Pizzarotti sono ormai inesistenti, da guerra fredda.

Al Circo Massimo i tre non si sono nemmeno salutati. A luglio, quando Pizzarotti negoziò una lista unica per le provinciali con altre forze politiche, inviò un lungo messaggio a Grillo spiegando le sue ragioni. Ma il sindaco ribelle non ebbe mai una risposta diretta, se non il fermo stop via blog. Dal direttorio Di Maio e Fico si dicono certi che di espulsioni non ne arriveranno. La rotta tracciata porta alla tregua, ed è condivisa da Grillo e Casaleggio. Ma Pizzarotti domani dovrà evitare passi falsi. Anche se, forse, uno lo ha già compiuto: aver dimostrato che un altro Movimento è possibile.

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