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Salvini vorrebbe al Quirinale 'un Caprotti giovane'

07 dicembre 2014 | 15.48
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"Mi piacerebbe una persona fuori dalla politica: proveniente dal mondo dell'impresa, della cultura o delle professioni. Se avesse vent'anni di meno vedrei bene Bernardo Caprotti", dice il leader della Lega. Autore di 'Falce e carrello', si è schierato contro le coop rosse. L'imprenditore su Renzi: "Mi è simpatico" (VIDEO)

Bernardo Caprotti, patron di Esselunga
Bernardo Caprotti, patron di Esselunga

Nel toto candidati per il Quirinale, il leader della Lega Matteo Salvini, ospite di Lucia Annunziata per 'In mezz'ora' spunta i nomi degli esclusi a priori: Giuliano Amato? "Quello del prelievo dai conti correnti, uno dei padri dell'euro e dell'Europa? Neanche morto"; Romano Prodi, padre dell'euro? "Peggio che andar di notte"; Walter Veltroni? "Visto quello che sta succedendo a Roma, lasciamo perdere".

"Mi piacerebbe -spiega- una persona fuori dalla politica: proveniente dal mondo dell'impresa, della cultura o delle professioni. Se avesse vent'anni di meno vedrei bene Bernardo Caprotti, patron della 'Esselunga', o, fra le menti aperte del giornalismo, leggo sempre con interesse e stupore gli articoli di Piero Ostellino o Vittorio Feltri...". Comunque, "se non ci fosse al Quirinale qualcuno di sinistra sarebbe una garanzia", afferma il leader del Carroccio, che in merito ad una donna sottolinea: "Perché no? Ma in quanto valida, e non solo perché donna".

Caprotti, classe 1925, è celebre per la sua battagliera vita imprenditoriale. Nel libro 'Falce e carrello' denuncia di aver incontrato ostacoli all'espansione del suo gruppo nelle regioni rosse e accusa le Coop locali di gravi scorrettezze commerciali, oltre che di intrecci indissolubili con la politica. E' protagonista di una lunga battaglia legale, vinta, con i figli sulla titolarità delle quote del gruppo da lui fondato.

Alla soglia dei 90 anni, tiene sempre una chiavetta usb in tasca. In un'intervista a 'La Repubblica', spiega: "È sempre con me, è magica, dentro c'è tutto quello che mi serve". Poi, parlando del futuro della sua azienda, dice: "Non posso permettermi il lusso di immaginare. Devo muovermi, ogni giorno. Con i tempi della burocrazia italiana, devo progettare adesso i negozi del 2050. A 89 anni devo pensare come un giovane".

Esselunga, intanto, continua a investire. A inizio novembre ha aperto un nuovo punto vendita a Galluzzo, nel fiorentino. Duemilacinquecento metri quadrati e centoventotto posti di lavoro. Una scelta controcorrente in tempi di magra nella città di cui il premier Matteo Renzi fu primo cittadino. Per Caprotti il premier "sta cercando di fare, è una persona robusta, è giovane e fiorentino: a me sta simpatico". Il fondatore di Esselunga 'benedice' il Jobs Act e i cambiamenti all'articolo 18 perché, spiega, "la maggior parte della gente neppure sa che esiste, lavora e basta". "Una favola" la tesi dei sindacati che possa portare a un'ondata di licenziamenti. Ma poi sorride e ci tiene a precisare: "Non sono un giuslavorista".

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