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Forza Nuova: a Milano riuniti 'camerati' europei al grido di Dio, Patria e Famiglia

20 dicembre 2014 | 21.15
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Riunione di movimenti di destra da mezza Europa in un hotel in zona Maciachini. Dai greci di Alba Dorata all'Npd di Udo Voigt, il leader di Fn Roberto Fiore riunisce i nazionalisti europei nel nome di "Dio, Patria e Famiglia".

Il leader di Fn Roberto Fiore, secondo da destra, con gli altri oratori.
Il leader di Fn Roberto Fiore, secondo da destra, con gli altri oratori.

Via Enrico Annibale Butti, una traversa di viale Jenner, zona nord di Milano. Proprio qui, tra le macellerie islamiche e i phone center utilizzati dalle comunità immigrate milanesi, Forza Nuova ha deciso di lanciare la sua alleanza europea di movimenti nazionalisti di destra, uniti dal motto "Dio, Patria e Famiglia", nelle varie declinazioni nazionali. Nella sala dell'Hotel Milton, un Best Western con quattro stelle e discrete revisioni su Tripadvisor, con duecento posti a sedere, si riuniscono militanti di tutte le età.

La sala, la seconda scelta dopo che il Centro Congressi della Provincia di via Corridoni è stato negato, è piena; qualcuno resta in piedi. Moltissimi portano la camicia bianca. Poche teste rasate, qualche ragnatela tatuata sul gomito, che nel linguaggio dei tattoo può significare "lotta", o simboleggiare il tempo intrappolato di chi è stato in carcere o ancora, semplicemente, il gomito appoggiato al bancone per bere molte birre.

Alle pareti bandiere di Forza Nuova e il simbolo nero su campo rosso di Chrysì Avgi, Alba Dorata, il partito greco fondato da Nicholaos Michaoliakos, in carcere con l'accusa di far parte di una organizzazione criminale.

E ancora, la runa dello Svenskarnas Party, il Partito degli Svedesi, accusato di neonazismo, e lo scudo degli spagnoli di Democracia Nacional, altro partito di estrema destra. Al palco degli oratori, al fianco del leader di Fn Roberto Fiore, siedono esponenti di movimenti ultranazionalisti arrivati da tutta Europa. C'è Nick Griffin, presidente del British National Party fino allo scorso ottobre (ora non ne fa più parte), che si lancia in una ricognizione storica sulle fortune fatte dalla Hsbc grazie alla guerra dell'oppio e sugli avi del premier tory David Cameron.

Griffin, che è un buon oratore, difende a spada tratta, un leitmotiv anche di discorsi di altri oratori insieme all'odio per "l'imperialismo anglo-americano", la Russia, che sotto la guida del presidente Vladimir Putin "è tornata alla cristianità, e questo è il vero crimine agli occhi degli oligarchi anglo-sionisti".

C'è l'ex generale delle Forze speciali greche Eleftherios Synadinos, di Alba Dorata, che punta il dito contro "il governo dell'oligarchia in Grecia, messo dai sionisti americani, che vogliono distruggere qualsiasi cosa sia greca". L'ex militare invoca: "Vogliamo la nostra sovranità, la nostra società come era anni fa" e poi fa sorridere tutta la sala quando ringrazia "Forza Italia" anziché Forza Nuova, per poi correggersi.

C'è il tedesco Udo Voigt, parlamentare europeo e leader del Nationaldemokratische Partei Deutschlands (Npd), che incita a "proteggere l'Europa dalle migrazioni di massa" e combattere "l'imperialismo americano", che, dice, "come una piovra si espande in Europa e in tutto il mondo".

C'è il francese Olivier Wyssa, francese del Rhone-Alpes che ha lasciato il Front National in dissenso con Marine Le Pen, la quale "ha fatto lo stesso lavoro che qui ha fatto un certo Fini", dice in buon italiano tra i fragorosi applausi della platea.

Ci sono lo svedese Stefan Jacobsson dello Svenskarnas Parti, lo spagnolo Gonzalo Garcìa Martìn di Democracia Nacional e arriva pure un videomessaggio dai greco-ciprioti dell'Elam, partito nazionalista della Repubblica di Cipro, che vive con grande preoccupazione la grandeur neottomana di Recep Tayyip Erdogan.

Non manca qualche esponente politico locale: in particolare al banco degli oratori siede Maria Teresa Baldini, chirurgo del Lucchese dai lunghi capelli rossi, già stella del basket femminile. Oggi è consigliera regionale della Lombardia, eletta nel listino Maroni Presidente (ma non fa più parte del gruppo consiliare), che strappa applausi quando sottolinea che "al Pio Albergo Trivulzio sono stati tolti i crocifissi ed è stata chiusa la Chiesa".

La conclusione spetta a Fiore, che spazia dalla Lega di Matteo Salvini ("Forza Nuova - dice - sa perfettamente che questa nuova virata è un modo per bloccare le aspirazioni alla lotta del nostro popolo") all'inchiesta sulla Mafia Capitale ("Non avrei mai pensato che, ai loro occhi, ogni rom in più erano soldi in più"), passando per la pedofilia.

Ma soprattutto, ancora, la Russia, che dopo il 1989, quando "tutto sembrava finito", si "ribella al potere mondiale, mentre loro (gli angloamericani, ndr) sono determinati a portare la guerra. Ci hanno provato con la Siria, poi con l'Ucraina, ma non ci sono ancora riusciti".

Il leader di Forza Nuova cita poi i "matrimoni gay", il "gender" e l'Isis, che "ormai è qui vicino, in Libia" e contro il quale "non vedremo le Camicie Verdi della Lega o i militanti di Forza Silvio", ma "quella sintesi di gioventù e coraggio" che sarebbero i militanti di Fn. Loda Udo Voigt, grazie al quale "di nuovo il popolo tedesco e quello italiano stanno insieme".

Il pomeriggio si chiude con i militanti che scattano in piedi, si spellano le mani e scandiscono "Forza Nuova, orgoglio nazionale". Fuori, a poche decine di metri, gli immigrati della zona chiamano dai phone centre le famiglie lontane migliaia di chilometri e fanno la spesa del weekend nei minimarket etnici di viale Jenner.

Lontano, alla Camera del Lavoro in corso di Porta Vittoria, gli antifascisti milanesi hanno tenuto un presidio di protesta.

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