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Giustizia, Napolitano: "Serve un sistema efficace e rapido per dare certezze"

22 dicembre 2014 | 20.59
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Il presidente della Repubblica nel suo intervento al Csm: "C'è bisogno di un profondo e organico processo innovativo, inserito in una più complessiva visone strategica" ma le riforme "vanno decise con ponderazione evitando interventi disorganici o ispirati a situazioni contingenti

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

Un sistema giudiziario "efficace e rapido" è "indispensabile per dare quelle certezze e garanzie di cui ha bisogno l'attività imprenditoriale per il recupero di competitività della nostra economia". Cosi il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

"E' indubbio - ha aggiunto il capo dello Stato - che ciò cui occorre mirare è un recupero di funzionalità, efficienza e trasparenza del sistema" della giustizia.

Sulla durata del processo, ha poi detto Napolitano, si intravede qualche miglioramento, anche se la situazione "continua ad essere insoddisfacente, specie nella giustizia civile". E ribadisce come quella della durata del processo resti un a"premessa indispensabile per restituire funzionalità' al sistema giustizia".

Tuttavia, "vedo aprirsi - aggiunge il capo dello Stato - la possibilità che il problema venga avviato a soluzione, con interventi compatibili con una logica di efficienza del sistema e, in particolare, estendendo e completando l'infomatizzazione del processo".

Riforme necessarie - La giustizia" ha bisogno di un profondo e organico processo innovativo, inserito in una più complessiva visone strategica", ma le riforme "vanno decise con ponderazione evitando interventi disorganici o ispirati a situazioni contingenti", ha esortato Napolitano

"Le frequenti modifiche dei codici processuali, spesso improvvisate e tecnicamente insoddisfacenti - sottolinea il Capo dello Stato - continuano la crisi della giustizia, poiché il processo ha bisogno di regole certe e stabili".

Le riforme certo, sono importati ma non si può, rileva Napolitano, affidare ogni speranza di miglioramento esclusivamente all' innovazione normativa". Occorre puntare con convinzione su una ottimizzazione della gestione delle risorse, umane e strutturali, e affidare a organizzazioni di dirigenti. Ad essi spetta adottare iniziative e provvedimenti idonei a razionalizzare le trattative degli affari, impiegando prassi lavorative più snelle, che favoriscano la definizione dei procedimenti".

Inoltre, le riforme, con il superamento del bicameralismo perfetto servono anche a superare "l'ipertrofia legislativa" che ha caratterizzato la vita politica negli ultimi decenni. Un bicameralismo, dice Napolitano, che è stato "il principale passo falso dei Costituenti, come riconosciuto dagli stessi artefici della Carta Costituzionale".

Il capo dello Stato esprime rammarico per il fatto che forse non sia stata colta appieno sia dai sostenitori che dai critici della riforma la necessità di un intervento proprio rispetto alla questione della produzione legislativa" per riportarla su un piano costituzionalmente corretto".

Del resto, anche oggi Napolitano ha ribadito come vi sia stato negli ultimi tempi un ricorso eccessivo alla decretazione d'urgenza, ai maxiemendamenti, agli articoli unici con migliaia di commi. "La riforma- sottolinea il capo dello Stato- può essere il modo per uscire da questa spirale. Mi auguro che anche da parte del governo ci possa essere su questo tema una riflessione".

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