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Jobs act, Poletti precisa: nuove regole non valgono per il pubblico impiego

27 dicembre 2014 | 09.41
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Il ministro del Lavoro spiega che "tutta la discussione sulla legge delega è stata fatta sul lavoro privato e quindi non è applicabile al pubblico impiego". Renzi intanto risponde ai suoi follower snocciolando i successi dell'esecutivo: "Andiamo avanti a testa alta". Ed esclude un Cdm il 31 dicembre: "Abbiamo già dato alla vigilia di Natale". Sindacati all'attacco del Jobs Act

(Infophoto) - INFOPHOTO
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Il Jobs Act non vale anche per i lavoratori del pubblico impiego "perché tutta la discussione sulla legge delega è stata fatta sul lavoro privato e quindi non è applicabile al pubblico impiego". Cosi' il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha risposto, intervistato da Affaritaliani.it, alle sollecitazioni giunte da alcuni parlamentari. Il riferimento e' al suo predecessore Maurizio Sacconi e al senatore Pietro Ichino che, aggiunge Poletti, "dicono cose diverse ma per quello che posso dire io la discussione che abbiamo fatto sulla legge delega è stata una discussione che è stata fatta sul lavoro privato".

"Peraltro - aggiunge - se si vuol discutere del lavoro pubblico in Parlamento c'è una legge delega sulla Pubblica Amministrazione. Eventualmente lì si può discutere. Ma in questo momento direi che le cose stanno in questi termini".

Quanto alla possibilità di modifiche alla Camera e al Senato ai decreti attuativi varati dal Consiglio dei Ministri Poletti ricorda che "il Parlamento deve fare il suo lavoro. Deve esprimere le proprie valutazioni e fare le proprie proposte. Il governo per legge deve esaminarle e valutarle, poi nella sua collegialità prenderà le sue decisioni". "La posizione del governo in questa fase è quella che abbiamo messo nel testo dei decreti che mandiamo alle Camere. Quindi - conclude - quelle sono le nostre posizioni".

Intanmto il premier Matteo Renzi in un dialogo con i follower su twitter, replica a chi gli riporta le critiche di immobilismo rivolte all'esecutivo. Coloro che dicono che il governo non sta facendo nulla "si arrenderanno all'improvviso, quando non potranno più negare la realtà. Per adesso, noi, al lavoro".

Quindi il premier snocciola i traguardi raggiunti dal governo. "#24dic: svolta su Taranto, lavoro, delega fiscale, Inps mentre si chiudevano vertenze Termini Imerese e Meridiana #lavoltabuona #nonsimolla".

Sull'Ilva si sofferma in più di un tweet: "Interveniamo pesanti anche sul risanamento ambientale", afferma chiarendo che "il progetto è serio ed è un progetto Taranto (cultura, porto, bonifiche, ospedale). Non solo Ilva".

Ma Renzi pensa soprattutto alle riforme. Prima fra tutte quella della giustizia amministrativa "una delle priorità del 2015".

E a chi gli chiede conto della nuova legge elettorale, il premier risponde: "Arriva, arriva. A gennaio siamo in seconda lettura al Senato, ormai ci siamo anche lì #lavoltabuona".

"Andiamo avanti a testa alta", assicura Renzi replicando all'incoraggiamento di chi fa il tifo per il suo governo.

Ma no, niente Consiglio dei ministri il 31 dicembre: "Mi pare che abbiamo già dato alla vigilia di Natale".

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